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Piedimonte Matese. Don Andrea De Vico saluta la nuova parrocchia: “Mi propongo di essere il prete di tutti”

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Don Andrea De Vico si presenta: parrocchia, luoghi da vivere. La Chiesa, famiglia da amare.”Ogni persona va amata per se stessa, e io mi propongo di essere il prete di tutti”.

don andrea de vico alife-caiazzoMario Fattore | La comunità parrocchiale di Santa Maria Maggiore ha accolto ieri mattina Don Andrea De Vico, nuovo amministratore parrocchiale  dopo don Cesare Tescione, ormai da una settimana trasferito alla guida della comunità di Alife (parrocchia Santa Maria Assunta – Cattedrale)
La basilica, nel centro storico della città, ha accolto un gran numero di fedeli: i rappresentanti della comunità civile di Piedimonte Matese; numerose le persone giunte dalle parrocchie di Santa Maria del Rosario (Squille) e San Nicola (Villa Santa Croce) dove don Andrea è stato parroco negli ultimi anni; tanti sono partiti da Liberi, la prima comunità di don Andrea; ad essi si sono uniti gli amici di Nova, il gruppo pop rock cristiano di cui il sacerdote è fondatore, guida spirituale e musicista; e poi una rappresentanza del Consiglio diocesano di Azione Cattolica che non è voluta mancare a questo momento importante che coinvolge don Andrea, assistente diocesano del Settore giovani.
Durante l’omelia, il vescovo Valentino Di Cerbo ha chiesto al “nuovo” pastore, appassionato della montagna, di “condurre i fedeli sulle vette che portano verso Dio”, indicandolo come un sacerdote che “ha sempre risposto sì alle chiamate del Vescovo”, consapevole che in questo modo avrebbe compiuto la volontà di Dio.don adrea de vico alife-caiazzo
È al termine della celebrazione che don Andrea ha salutato i presenti, estendendo lo sguardo “oltre” i confini della sua nuova parrocchia a cui ha chiesto di vivere come una famiglia, dove gli adulti siano esempio di vita piena per i più giovani. Il suo pensiero è andato alle “parrocchie sorelle” di Piedimonte Matese, auspicando la possibilità di lavorare insieme ma soprattutto creare momenti comuni di crescita essendo innestati tutti nella stessa storia.
“Poi abbiamo la Diocesi, la ‘famiglia delle Parrocchie’, che ci offre uno sguardo aperto sulla Chiesa e sul mondo. Quando il Vescovo chiama, la Parrocchia chiude e va in Diocesi”. Non è mancato uno sguardo, ancora più lontano che fa di don Andrea un prete appassionato alla Chiesa, non ai luoghi-chiesa; severo e sereno il suo richiamare lo spirito di servizio umile e distaccato di cui ogni sacerdote deve rivestire la propria vita, così come i laici, senza escludere i rappresentanti della vita pubblica: “Quelli che credono in Gesù devono essere come “lievito” nella pasta. Non dobbiamo preoccuparci di “fare numero”, ma di “fare lievito”. Per questo, come esiste la rotazione dei parroci nelle parrocchie, è importante che i laici svolgano il loro servizio con la serena disponibilità a consegnare il proprio mandato, quando c’è una scadenza o una situazione che lo richiede. Se ieri facevo il catechista, e oggi mi occupo della liturgia, domani mi aspetta il tesoro più alto della carità che la Chiesa mi chiede di portare a chi è in difficoltà. E’ importante lavorare in Parrocchia mantenendo questa libertà, altrimenti facciamo lo stesso errore di chi gestisce le cose comuni come se fossero un bene privato…”
A don Andrea, grande scalatore, l’augurio di buon cammino. E lui, che conosce i vantaggi delle vette, sa bene cosa occorre per affrontare anche le salite più impervie. Purché si arrivi in cima.
Leggi IL SALUTO DI DON ANDREA 

2 COMMENTI

  1. Un cordiale “in bocca al lupo” per questo nuovo prestigioso incarico ad una persona davvero speciale come Andrea a cui mi legano quasi 25 anni di stima ed amicizia inossidabile.
    Non un “sacerdote amico”, bensì un “amico sacerdote” che mi onoro di considerare tale e di annoverare tra le persone più limpide e pulite (ma non per questo meno schiette e dirette) che mai mi sia capitato di incontrare.
    Ad Maiora Semper!!! 😉

    ENZO MAIELLO

  2. Olre 20 anni fa, in un periodo autunnale come quello che viviamo ora, in casa di amici, a Dragoni, mi fu presentato un sacerdote, allora impegnato nelle parrocchie di Liberi: un certo Don Andrea. Non fui per nulla intimorito dalla sua mole, ma mi colpì subito il suo cuore. Ebbene sì: “Fu un amore a prima vista”! Percepii subito che questo uomo alto e forte racchiudeva in se una sensibilità ed una moralità al di fuori della norma. Dopo pochi minuti di conoscenza e dialogo mi convinsi che la mia sensazione iniziale era giusta. Subito immaginai un futuro di affetto e collaborazione con lui, ed infatti, essendo venuto a conoscenza anche delle sue doti musicali, immediatamente gli proposi di voler iniziare una collaborazione. Dopo oltre 20 anni mi ritrovo ancora al suo fianco, con il grande progetto “NOVA” in corso, ringraziando il Signore di averlo messo sulla mia strada. Cominciavo già a pregustare la sua presenza nella mia parrocchia ad Alvignano, ma poi questo non è accaduto. Comunque, le gioie più grandi vanno condivise con gli altri, ed è per questo che goisco con la comunità che avrà il piacere di averlo come guida spirituale; a loro faccio un grande augurio di felice collaborazione con Don Andrea, ricordando che a lui, essendo una persona semplice, bastano due cose: che gli apriate il vostro cuore e che gli offriate una buona tazza di caffè quando lo avrete come ospite. Un forte abbraccio a te Don Andrea ed alla tua nuova comunità.

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