Il prossimo 5 ottobre gli studenti delle ultime classi renderanno omaggio alla statua di Carlo Santagata, ragazzo capuano ucciso a soli sedici anni
Comunicato – Presso il Convitto nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni in questi giorni si sono ricordate le “Quattro Giornate di Napoli”, infatti, è consuetudine questa celebrazione ad inizio anno scolastico. Tra le altre cose, il Rettore prof. Michele Vigliotti, a proposito di tale celebrazione che ha coinvolti gli studenti degli ultimi anni della Scuola Superiore di Primo Grado e gli indirizzi liceali, ha riferito: “quest’anno, registro una lieta sorpresa: dopo anni e anni passati nel silenzio generale, il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, Claudio de Vincenti, ci chiede di ricordare le quattro Giornate di Napoli atto epico che ci ricorda la sollevazione di un’intera città contro il più forte e spietato esercito del mondo”. Aggiungendo: “Sono vent’anni che io, nelle mie scuole, celebro questa data ed è motivo di orgoglio sapere che quest’anno se ne è ricordato anche la Presidenza del Consiglio”. Infatti dal 28 settembre fino a tutt’oggi 1 ottobre 2015 si è celebrata tale ricorrenza anche con la collaborazione dell’ANMIG e Fondazione della Provincia di Caserta.
Altro appuntamento importante sarà poi quello del 5 ottobre 2015 allorquando le classi finali del Liceo e la classe quinta del Liceo Europeo, con una rappresentanza dell’Associazione Volontari interforze, che opera presso il Convitto Nazionale “Giordano Bruno” di Maddaloni per presidio e rappresentanza nelle attività di sicurezza degli studenti e di ordine pubblico nelle manifestazioni, si recherà come di consueto al monumento di Santagata.
“Sono vent’anni che le mie classi, il 5 ottobre, vanno a depositare un mazzo di fiori bianchi ai piedi dell’albero dove fu impiccato Carlo Santagata, capuano, era un bambino. – riferisce il Rettore, prof. Michele Vigliotti – Aveva sedici anni, Carlo, era uscito di casa, quella mattina, per cercare qualche po’ di cibo per la famiglia: erano giorni dannati, subito dopo l’armistizio. I tedeschi, informati per il voltafaccia dello Stato Maggiore e del re, ritirandosi verso il Centro Italia lasciavano una scia di sangue: eccidi, stragi, fucilazioni erano all’ordine del giorno. Sullo stradone tra S. Maria e Capua c’erano armi e vestiario gettate via dai nostri soldati in rotta”.
“Carlo camminava seminascosto dalla cunetta, andava verso la fattoria dove sperava di trovare qualcosa. Ad un tratto vide qualcosa che lo fece indignare: una pattuglia di tedeschi cercava di togliere una capretta ad una vecchina che la difendeva con tutte le sue forze; allora il sottufficiale che comandava la pattuglia strattonò la vecchia e sgozzò la capretta. – aggiunge il Dirigente Scolastico – Carlo non resistette oltre, raccolse un fucile ed un tascapane di bombe a mano e cominciò con calma a sparare sui tedeschi, ferendone un paio. I soldati si gettarono al riparo e risposero al fuoco. Presto Carlo finì le munizioni e cominciò a lanciare le bombe a mano. Esaurite pure quelle, i tedeschi furiosi, lo catturarono e lo impiccarono ad un gelso che ancora oggi si leva, alle porte di Capua”.
“ Al ragazzo è stata concessa la Medaglia d’oro al valore della resistenza. – conclude il prof. Michele Vigliotti – Noi il giorno 5 ottobre andremo a deporre un mazzo di fiori bianchi sul ceppo che ricorda il sacrificio di Carlo Santagata, l’eroe bambino. Andranno le ultime classi, partenza alle ore 9.10 dal solito posto. Il prof. Schiavone curerà il tutto”.