Home Territorio Caiazzo come Verona? Togliete quell’antenna!

Caiazzo come Verona? Togliete quell’antenna!

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In pieno centro storico un privato cittadino ha concesso l’installazione di una antenna wi fi a banda larga sulla propria abitazione

telescrocco_report_verona_caiazzoLa Redazione – Domenica sera è andato in onda a Report (Rai3) il servizio di Giuglio Valesini e Sigfrido Ranucci, Telescrocco (clicca), sul mega impianto di antenne collocato (in maniera abusiva!) su una delle storiche torrette della città di Verona. Nel giro di quarant’anni è cresciuto a dismisura il numero dei ripetitori radio e tv, che hanno ricoperto di ferro, cavi e acciaio uno dei monumenti dichiarati dall’Unesco patrimonio dell’Umanità.
Caiazzo non vanta questo titolo ma rimane pur sempre uno dei borghi più belli dell’Alto Casertano (intanto è Cittaslow!), e in questo caso non sono i titoli ufficiali a dire la necessità di tutela di un luogo o un altro, ma il senso di civiltà e di appartenenza degli abitanti. Non proviamo ad azzardare il paragone tra il caso “Verona” e il problema sorto a Caiazzo, ma a dire che vigilare e controllare, e avere a cuore le sorti di una città (piccola o grande che sia)  non può sfuggire a chi la amministra e ai cittadini che vi abitano.
Anche qui, dunque, un’antenna non autorizzata: siamo in via Pier della Vigna dove un privato cittadino ha consentito ad una società di telecomunicazioni di installare un sistema wi fi a banda larga.
Ad occuparsi dell’installazione è stata la M. G. Sistemi, cedendo poi il servizio alla Blue By Webspaces srl con sede in Cardito quale ditta operante nel settore della comunicazione elettronica.
Dai controlli effettuati dai Vigili urbani e dalle verifiche eseguite dall’ufficio tecnico comunale è emerso che  l’installazione dell’antenna a banda larga è stata effettuata in difetto dell’autorizzazione prescritta dal “Codice delle comunicazioni elettroniche”, che la stessa è stata posizionata in difetto dell’autorizzazione sismica prescritta dalla legge regionale in materia ed installata su un edificio ubicato in pieno centro storico che urbanisticamente è zona omogenea classificata A residenziale a tutela del vigente strumento urbanistico, dove non è contemplata fra le attività possibili perché dichiarata “zona di interesse storico-ambientale da sottoporre a particolare tutela”.
30 giorni di tempo sono stati concessi al proprietario dell’abitazione per rimuovere il traliccio di ferro su cui è ubicato l’impianto.

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