Antonio Atzeri e Albino Tammaro, gli operai morti per il crollo dell’impalcatura della basilica di Santa Maria Maggiore. Il vescovo Valentino Di Cerbo chiede la preghiera e anticipa la sua presenza ai funerali delle vittime
La Redazione | Dolore, sconcerto e amarezza esprime il Vescovo Valentino Di Cerbo, dopo aver visto di persona i due corpi riversi a terra, ormai privi di vita, e dopo aver accolto il grido di rabbia e dolore di quell’unico operaio rimasto confuso a vedere il crollo della struttura.
Il tempo di essere avvisato dell’accaduto, e Mons. Valentino Di Cerbo è giunto intorno alle 16.00 sul sagrato della Basilica, dove ha trovato il parroco, don Andrea De Vico, e don Emilio Salvatore, lì per accertare anch’essi l’accaduto e affidare alla preghiera i corpi senza vita dei due operai.
“Lo sconcerto davanti alla tragedia – le parole del Vescovo a qualche ora dall’accaduto – è ancora più grande se pensiamo alla serietà, al limite della meticolosità, con cui, per due anni, è stato affrontato l’intero percorso burocratico e procedurale relativo ai lavori post sisma, che coinvolgono diverse chiese della Diocesi: abbiamo lavorato puntando sulla legalità, sul rispetto delle regole, sulla massima trasparenza, e oggi purtroppo siamo qui a fare i conti con l’irreparabile”.
“Sarà la Magistratura ad accertarne le cause – confida Di Cerbo – e la Diocesi offrirà la totale collaborazione affinché venga fatta piena luce sull’accaduto e la giustizia faccia il suo corso”.
Poi, un appello, che travalica gli aspetti legali della vicenda, e la voce del Pastore è per le famiglie segnate dal dolore: “Nell’attesa che i giudici lavorino al caso, la nostra preghiera e il nostro pensiero va innanzitutto alle famiglie delle vittime; a tutti chiedo di pregare, perché il Signore consoli quanti sono stati colpiti da questa tragedia e di essere loro vicini con gesti di solidarietà spirituale e materiale, perché in questo difficilissimo momento non siano lasciati soli nel loro dolore, ma trovino conforto e sostegno.