“Siate creativi”. Così il Papa alla Chiesa italiana, che egli stesso definisce solida e robusta. Ha invitato le Diocesi a riflettere in maniera sinodale sull’Evangelii Gaudium
La Redazione – È appena terminato l’incontro di Papa Francesco con gli oltre 2000 delegati al V Convegno Ecclesiale Nazionale nel Duomo. Spazio ora ai saluti e agli applausi.
La Chiesa italiana è riunita a Firenze per l’evento ( che si ripete ogni 10 anni in un luogo diverso) “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”: momento di revisione e nuove proposte per la Chiesa italiana. Anche da Alife-Caiazzo sono partiti: il vescovo, Valentino Di Cerbo; don Arnaldo Ricciuto, direttore della Caritas; don Cesare Tescione, parroco della Cattedrale; Mario Fattore, presidente diocesano di Azione Cattolica; don Emilio Salvatore – parroco di AGP -, in qualità di delegato per la Regione ecclesiastica campana.
Ieri sera l’incontro in Duomo, dopo una processione proveniente dalle diverse basiliche fiorentine, che ha attraversato il centro storico della città; stamattina l’incontro con Francesco e poi l’inizio dei lavori in Fortezza da Basso.
Forti le esortazioni di Francesco, convincenti, una grande pacca sulla spalla alla Chiesa italiana, una scrollata, un grande abbraccio paterno: “Vi raccomando anche, in maniera speciale, la capacità di dialogo e di incontro (…) Discutere insieme, pensare alle soluzioni migliori per tutti. Molte volte l’incontro si trova coinvolto nel conflitto. Nel dialogo si dà il conflitto: è logico e prevedibile che sia così. E non dobbiamo temerlo né ignorarlo ma accettarlo. «Accettare di sopportare il conflitto, risolverlo e trasformarlo in un anello di collegamento di un nuovo processo»
(Evangelii gaudium, 227)”.
“Mi piace una Chiesa italiana inquieta, sempre più vicina agli abbandonati, ai dimenticati, agli imperfetti. Desidero una Chiesa lieta col volto di mamma, che comprende, accompagna, accarezza. Sognate anche voi questa Chiesa, credete in essa, innovate con libertà”.