Dai gruppi pastorali alle associazioni laicali, dagli operatori turistici ai ragazzi delle scuole. Ancora pochi incontri poi la Messa conclusiva del vescovo Valentino domenica prossima
Giovanna Corsale | La spontaneità e il piacere di passare del tempo insieme sono gli ingredienti principali della Visita Pastorale che il Vescovo Valentino Di Cerbo sta conducendo nelle comunità di Liberi.
Mancano ancora pochi appuntamenti, eppure il bilancio dei primi giorni può considerarsi più che positivo. Un’esperienza gradita agli abitanti di Liberi e delle frazioni, per i quali il confronto diretto col Pastore si è rivelato una “scoperta” entusiasmante, ma ancora più gradita per il Vescovo, che in più occasioni ha manifestato un apprezzamento sentito per l’accoglienza riservatagli.
Dopo aver incontrato i membri del Consiglio Pastorale, i catechisti e i giovani in preparazione per il Catecumenato crismale, è stata la volta degli operatori turistici e del Gruppo Teatro di Liberi, a cui Mons. Di Cerbo ha voluto trasmettere parole di incoraggiamento per le attività da loro svolte in quanto costituiscono risorse essenziali per tutto il territorio.
Nonostante alcune divergenze esistenti tra le varie frazioni liberine, frutto di tradizioni ormai consolidate e quindi incancellabili soprattutto per le persone più anziane, è emersa una forte volontà di operare in vista dell’unità e di un’intenzione collaborativa, motivi questi che sono stati ripetuti più volte nei vari centri d’ascolto organizzati nelle case di alcune famiglie di Villa, Profeti, Merangeli e Cese e ai quali il Vescovo ha partecipato accompagnato dal parroco don Vittorio Marra.
Non poteva mancare il saluto speciale dei più giovani, i bambini della scuola dell’infanzia, e gli alunni di elementari e medie, i quali, guidati dalle insegnanti, hanno sottoposto al Pastore questioni intelligenti dando prova di un vivo interesse per l’attualità e una curiosità sincera verso le tematiche religiose. È proprio sui più giovani che bisogna investire, per garantire ai paesini del Monte Maggiore un futuro di crescita improntato al “rispetto reciproco” e alla “tolleranza”, questo il suggerimento del vescovo Di Cerbo.