La statua in bronzo dorato realizzata per Expo 2015 è stata creata a Piedimonte Matese dalla ditta Ciardiello Marmi e poi fusa in bronzo da Del Giudice di Nola
La Redazione – Chi ha fatto un giro ad Expo 2015 l’avrà notata (non ci speriamo!) la statua dorata della celebre Madonnina del Duomo di Milano, svettare dal padiglione della Veneranda Fabbrica del Duomo.
Ma non tutti sanno (noi di Clarus ce ne siamo ampiamente occupati) che quella statua – copia dell’originale, perfettamente riprodotta nelle forme e nelle dimensioni – ha origine esclusivamente campane.
Conclusa la manifestazione internazinale, spenti i riflettori sulle code all’ingresso, la delusione di alcuni visitatori, l’entusiasmo di altri, i risultati eccellenti secondo gli organizzatori, tutto ciò che è firmato Expo 2015 non finisce nel dimenticatoio, e così la statua della Madonnina giunge nel Duomo di Nola dall’8 al 13 dicembre; la cerimonia di inaugurazione dell’esposizione si svolgerà l’8 dicembre presso la Sala dei Medaglioni del Palazzo vescovile di Nola, alle ore 17.00.
Perché a Nola?
L’opera in bronzo dorato è stata realizzata dalla famosa Fonderia del Giudice di Nola e donata alla Veneranda Fabbrica del Duomo, ma la prima forma, quella che ha reso possibile la fusione del bronzo è stata realizzata in materiale sintetico a Piedimonte Matese presso la ditta Ciardiello Marmi grazie all’utilizzo di un robot in grado di riprodurre perfettaemte in 3D grandi opere d’arte.
Un successo a quattro mani garantito dalla collaborazione con il Politecnico di Milano che ha seguito passo dopo passo il lavoro di Ciardiello e Del Giudice e accompagnato lo studio delle due ditte campane fin sopra le guglie del Duomo, a pochi centimetri dalla statua originale per studiarne forme, proporzioni, effettuare scansioni e scattare foto.