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Piedimonte Matese e la sua nuova piazza. Parcheggio con oltre 100 posti auto e il Corridore del Cila

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Nella nuova piazza De Benedictis di Piedimonte Matese un parcheggio interrato, fontane, la grande statua del Corridore del Cila e l’Oratorio parrocchiale di Santa Maria Maggiore

La Redazione – Domenica 20 dicembre alle 12.00, l’Amministrazione Comunale retta dal sindaco Vincenzo Cappello restituirà alla comunità un pezzo di città di cui era stata privata quasi dieci anni fa, quello di piazza De Benedictis e del contiguo oratorio parrocchiale di Santa Maria Maggiore, tenuti “in ostaggio” da quando nel 2006 prese avvio il cantiere per il parcheggio interrato.
Dopo anni di lungaggini burocratiche la comunità di Piedimonte riottiene uno tra i più confortevoli e fruibili spazi pubblici cittadini: oltre al parcheggio interrato, gli spazi all’aperto, box in cristallo a protezione degli ascensori e la nuova fontana arricchiscono l’immagine di questo luogo. La novità e la curiosità per i cittadini è senza dubbio l’installazione di una riproduzione in grande scala del Corridore del Cila, antica statuetta sannita custodita al Museo Civico.
Ancora più importante, però, sarà la restituzione a tutti i giovani dell’oratorio parrocchiale di Santa Maria Maggiore dei luoghi esterni, di cui non hanno potuto usufruire per molto tempo. I lavori, in queste ultime ore, si stanno concentrando proprio sul perfezionamento delle pavimentazioni e sugli ultimi finimenti ai manufatti. Il sindaco Vincenzo Cappello e l’Amministrazione invitano perciò tutta la cittadinanza a partecipare all’evento inaugurale di domenica mattina.

Quel Corridore in piazza De Benedictis

di Emilia Parisi

Piedimonte-Matese_Corridore-CilaLa piazza si fregerà di un’opera artistica realizzata dallo scultore Alessandro Parisi e sponsorizzata dalla ditta Termotetti (incaricata anche della realizzazione dell’intero impianto, ndr).
L’opera, fusa nel bronzo, è un ingrandimento della più famosa statuina del cosiddetto Corridore del Cila (nomenclatura di A. Maiuri), risalente al 460 a. C., come affermano gli storici più accreditati, e trovato nel 1928 presso le falde del monte Cila. La fusione del bronzo è avvenuta nella fonderia artistica “Guastini” di Vicenza, storica fonderia del Vicentino che conserva il primato di aver realizzato la statua in bronzo più alta del mondo.
La statua donerà una maggiore comprensione al bronzetto originario sannitico-campano, alto appena 11 cm, conservato nel museo civico-archeologico “R. Marrocco” di Piedimonte Matese. L’altezza della  statua è di metri 1,71 e rappresenta un giovane guerriero sannita nell’atto di esultare per la vincita di una gara rituale.

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