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Don Emilio Salvatore e i suoi 25 anni da prete

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A Santa Maria Occorrevole per la messa e lo scambio di auguri in occasione dell’anniversario

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Don Emilio Salvatore e Don Pasquale Rubino, amici da sempre, in occasione del XXV di quest’ultimo celebrato prima di Natale

La Redazione | Mercoledì alle 17.30, nella festa dell’Epifania, don Emilio Salvatore ricorderà insieme al Vescovo Valentino Di Cerbo, ai confratelli sacerdoti, ai parenti, agli amici, ai fedeli della parrocchia di Ave Gratia Plena i suoi 25 anni di sacerdozio. Luogo scelto per la celebrazione il Santuario francescano di Santa Maria Occorrevole.
Era il 5 gennaio del 1991 quando il Cardinale Achille Silvestrini, nella Cattedrale di Alife lo ordinava sacerdote, ricordandogli di essere prete dal respiro universale, “perchè la Chiesa è universale”. E di fatto l’esperienza sacerdotale del prete alifano, si è tradotta in questi 25 anni in una missione che è andata ben oltre i confini della Diocesi di Alife-Caiazzo: i suoi studi, le attitudini, i doni della sua persona sono diventati “servizio” per molti: prima di essere prete è stato presidente diocesano di Azione Cattolica, poi da sacerdote assistente spirituale dell’Associazione per lunghi anni; poi animatore presso il Seminario interregionale di Posillipo, e in seguito docente di Sacra Scrittura presso la Pontificia facoltà Teologica dell’Italia Meridionale. A livello regionale, ormai da qualche anno riveste il ruolo – conferitogli dai vescovi della Campania –  di responsabile per le Vocazioni.
Il suo impegno pastorale si è tradotto in questi anni anche in attività culturali che lo vedono animatore di dibattiti e convegni; autore di libri e collaboratore della rivista Catechisti parrocchiali, e in Diocesi fondatore di Clarus di cui oggi è direttore editoriale.
Il suo più recente impegno, al servizio della Chiesa italiana è stata la partecipazione all’organizzazione del V Convegno ecclesiale nazionale di Firenze.
Accanto a questi impegni di più ampio respiro, non sono mancati quelli parrocchiali: dapprima viceparroco in Cattedrale, poi rettore presso il Santuario Madonna della Grazie, poi parroco di San Michele e in ultimo “padre” di una comunità più popolosa come quella di Ave Gratia Plena in Piedimonte Matese.
Per il suo giubileo sacerdotale ha pensato e programmato con il Consiglio pastorale parrocchiale un percorso di fede e spiritualità in cui ha coinvolto i suoi fedeli fin dall’inizio di dicembre: non solo festa e celebrazioni, ma momenti per rafforzare ed edificare una comunità intorno alla parola di Dio e al valore della chiamata di Dio per ciascun uomo.
Don Emilio, solare e dinamico, con tante idee (troppe!) nella mente, appassionato della vita e di questa fetta di terra in cui è nato e si è formato; custode delle tradizioni ma continuamente aperto al nuovo; nato sotto il Concilio Vaticano II si è formato nutrendosi di una Chiesa ormai nuova, e di esso si è fatto promotore e “missionario” dei più alti valori che ne scaturivano: partecipazione, corresponsabilità, aggiornamento, nuova umanità della Parola di Dio tradotta nei modi e nelle forme più vicine agli uomini.
Al suo passo, non più giovanissimo, ma robusto e convinto di sempre auguriamo di attraversare ancora la storia, con discrezione e audacia, così come a lui piace e così come Dio chiede a ciascun prete: nell’obbedienza, nella fedeltà, nella preghiera.

1 COMMENTO

  1. So che don Emilio è un eminente biblista. Vorrei sapere dove e quando tiene le sue lezioni… abbiamo tutti un gran bisogno di incontrare Dio e soprattutto di conoscerLo. L’aiuto di don Emilio sarebbe una manna.

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