Esiste un nesso tra la vita nei comuni della Terra dei Fuochi e le patologie tumorose. Il rischio maggiore è per i bambini. E’ il contenuto dell’aggiornamento dati dell’ISS
La Redazione | Più morti e più tumori rispetto al resto del Paese. E il rischio maggiore è per i bambini. Lo dicono chiaramente i dati da poco divulgati dall’Istituto Superiore di Sanità, nell’ambito dell’aggiornamento sulla situazione epidemiologica nei comuni indicati come “Terra dei Fuochi” dalla Legge 6/2014. Un esito quasi scontato, di cui da tempo si discute e per il quale in più occasioni sono stati lanciati allarmi e richieste di attenzione, per una terra oramai infettata dallo smaltimento illegale dei rifiuti.
Mortalità più elevata.
I dati dell’ISS riguardano 32 comuni della Provincia di Napoli e 23 della Provincia di Caserta, e confermano quello che tanti temevano o davano per certo: esiste un legame evidente tra la vita in queste zone della Campania e una serie di patologie gravi, che colpiscono soprattutto i più piccoli. Nel rapporto si dice chiaramente che vi sono eccessi di bambini ricoverati nel primo anno di vita per tutti i tumori ed eccessi di tumori del sistema nervoso centrale, questi ultimi anche nella fascia 0-14 anni. Ma ancor più si evidenzia che la mortalità generale è in eccesso rispetto alla media regionale.
Un nesso tra malattie e condizioni socioeconomiche.
Tra le considerazioni sottolineate dall’Istituto Superiore di Sanità c’è quella di un aspetto particolare legato all’area della Terra dei fuochi e alla salute infantile. I bambini che vivono in zone povere sembrano essere più vulnerabili perché possono cumulare diversi fattori quali malattie croniche e diete meno sane, che possono avere ricadute negative sulla salute.