La Comunità parrocchiale archivia felicemente le festività natalizie: tra i momenti più intensi, accanto al Giubileo sacerdotale di Don Emilio Salvatore e Don Pasqualino Rubino, ha spiccato particolarmente l’originale Presepe vivente della Misericordia, ambientato nel cuore del Rione Vallata.
di Alfonso Feola | A due anni dal sisma del Matese, mentre avanzano i lavori di messa in sicurezza e consolidamento della Chiesa parrocchiale e la Comunità persevera pazientemente in una lunga trasferta presso la Chiesa di Santa Lucia ad aquas, l’attività pastorale di “Ave Gratia Plena” in Piedimonte Matese prosegue a ritmo serrato, con entusiasmo e fiducia.
Anzi, si può dire che il bilancio conclusivo delle celebrazioni natalizie di quest’anno può dirsi veramente lusinghiero, vuoi per il particolare fervore pastorale con cui esse sono state preparate, vuoi per la felicissima coincidenza di ricorrenze che sono state debitamente commemorate, come ad esempio il giubileo sacerdotale di Don Pasqualino Rubino, proveniente da questa parrocchia e quello di Don Emilio Salvatore, attuale parroco della Comunità.
Ma c’è stata anche un’occasione ulteriore nel corso della quale la Comunità ha voluto ricompattarsi, offrendo una testimonianza di unità e caricando di forte suggestione il tempo di Natale, ossia la rappresentazione del “Presepe vivente della Misericordia”, una originale iniziativa che ha riportato nel cuore del Rione Vallata la magia dei quadri viventi a tema natalizio, dopo una precedente esperienza vissuta diversi anni fa per iniziativa della Pro Loco Vallata.
Nel Presepe vivente di quest’anno, svoltosi tra il 27 ed il 28 dicembre, il quid è stato rappresentato anzitutto dall’idea, originalissima, dove ciascuna scena del Presepe ha avuto un doppio abbinamento: accanto all’evidente citazione delle scene e di alcuni tra i personaggi tipici del presepe napoletano, ciascun quadro vivente ha voluto rappresentare in maniera chiara un’opera di Misericordia. In tal modo, tutto il percorso presepiale, snodato tra il sottopassaggio del campanile di Ave Gratia Plena e “Capo Vallata”, è diventato un ideale omaggio all’Anno Santo straordinario appena iniziato ed al contempo un valido percorso di riflessione sul tema della Misericordia per tutti i visitatori i quali hanno dimostrato di aspettare l’evento con grande ansia, riversandosi soprattutto nella serata di domenica 27 lungo il tracciato di Via Annunziata.
Un Presepe vivente agli antipodi potremmo dire, tanto tradizionale quanto fuori dagli schemi, costellato sia da melodie musicali classiche (come quelle offerto nella scena della “Locanda – Dar da mangiare agli affamati”), e religiose (come quelle eseguite dagli zampognari e dal Coro parrocchiale presso la scena della “Natività – pregare per i vivi e per i defunti” oppure dai clarinettisti dell’Indirizzo musicale dell’Istituto comprensivo “Nicola Ventriglia” presso la Chiesa di San Filippo Neri).
Un momento fatto di unità e coralità nei singoli carismi dunque, grazie al connubio offerto dalla direzione artistica del Parroco, Don Emilio e del Professor Marcellino Angelillo, esimio esperto di Arte presepiale: non secondario il ruolo degli operatori pastorali, catechisti, mamme, ragazzi dell’Azione Cattolica e semplici fedeli i quali, in diverse settimane di lavoro intenso, hanno portato avanti e realizzato un’iniziativa altamente meritoria, capace di riportare vita e speranza in un quartiere tormentato dalle conseguenze della crisi economica e dalla sempre più forte necessità di riappropriarsi della Chiesa parrocchiale, che da secoli è il fulcro ed il punto di riferimento di tutti gli abitanti.
Il Presepe vivente della Misericordia ha avuto ideale chiusura nella mattinata del 6 gennaio quando, con l’arrivo simbolico del corteo dei pastori e dei Re Magi presso la Chiesa di Santa Lucia ad aquas, si è proceduto al tradizionale rito del bacio del Bambinello.
Personalmente , ritengo che l’ iniziativa sia riuscita .
L’ attivismo di don EMILIO sta dando i suoi frutti , tra l’ altro in un momento storicamente molto difficile come quello attuale . Complimenti a tutti i protagonisti , che si sono cimentati ” al freddo ed al gelo ” .