Ponte Margherita chiuso, due anni per la realizzazione della nuova struttura. Commercianti indignati, controanalisi in corso per valutare fino alla fine ogni possibilità
La Redazione – Nuove verifiche sul Ponte Margherita: il presidente della Provincia Angelo Di Costanzo attende le controanalisi sullo stato di salute della struttura e tra un mese altre novità potrebbero affacciarsi sul caso. Intanto procede il lavoro di recupero fondi per la realizzazione del ponte nuovo che i politici vedrebbero realizzato in 2 anni.
Ieri sera a Dragoni si è tenuto l’incontro convocato dal sindaco del comune e consigliere provinciale Silvio Lavornia, tra il presidente della Provincia Angelo Di Costanzo e una fetta di popolazione, quella più indignata, per le modalità tempestive e senza preavviso di chiusura del ponte; presente il consigliere provinciale Stefano Giaquinto e altri sindaci toccati più o meno da vicino dal recente disagio.
Sono i commercianti, la categoria maggiormente danneggiata e provata dalla recente decisione. A questo si aggiunge il disagio oggettivo per tutti i residenti, i lavoratori e gli studenti che ogni giorni raggiungono Piedimonte Matese visto che la deviazione attuale per il nuovo ponte in località Scafa allunga il percorso di 6-10 chilometri. Su tutto però prevale la polemica, condivisa anche dai rappresentanti politici presenti ieri sera sul mancato e opportuno preavviso cui la Provincia avrebbe dovuto provvedere: seppur l’annuncio e la conferma di tale atto era stato dato ai sindaci convocati dal presidente Di Costanzo già lo scorso 29 dicembre, l’effettiva chiusura del ponte è avvenuta nel giro di un paio d’ore, sabato 9 gennaio, senza una comunicazione ufficiale, senza segnaletica di preavviso per permettere agli automobilisti di deviare preventivamente.
In attesa che il laboratorio tecnico-scientifico produca un nuovo esito sullo stato del ponte il presidente della Provincia è stato chiaro: “Saranno gli uffici provinciali preposti alla sicurezza stradale ad assumersi eventualmente la responsabilità di permettere di nuovo il transito veicolare, secondo modalità di traffico regolate e controllate…Noi intanto procediamo per l’ottenimento di fondi e la realizzazione del nuovo ponte”.
In questo caso, sarà più come prima?
Cosa sceglieranno gli automobilisti? Il disagio di 10 minuti di macchina in più, o il pensiero di attraversare un ponte ormai infradiciato?
Ponte Margherita dunque, divide. Dopo aver diviso la geografia di questa terra, ora divide gli animi, le posizioni, la politica, le decisioni.