Firmata da Ciardiello Marmi, una nuova opera d’Arte sacra è in arrivo nel capoluogo matesino: il busto del santo dei giovani sarà benedetto ufficialmente il prossimo 31 gennaio
di Alfonso Feola | Il percorso di eccellenza inaugurato negli ultimi tempi dalla Ciardiello Marmi di Piedimonte Matese non accenna a conoscere tregua.
Balzato agli onori delle cronache proprio per aver collaborato alla realizzazione della copia ufficiale della “Madunina” del Duomo di Milano, nell’ambito di Expo 2015, il team piedimontese è ora lanciatissimo nell’universo dell’arte sacra, al punto da aver già realizzato diversi interventi che dimostrano ampiamente la valenza ed il livello di competenza raggiunto: basti pensare ai capialtare della Chiesa del Carmine di Vairano Scalo, oppure alla mensa della Cripta della Cattedrale di Caserta. Tutto questo però rimanendo sempre con i piedi per terra, senza mai dimenticare le proprie origini.
E proprio in virtù di ciò, a tuttoggi il gruppo si sta cimentando nella rivalutazione di un’opera che riguarda il nostro territorio, ancor più da vicino, essendo particolarmente cara ai piedimontesi che da sempre affollano l’Oratorio salesiano della città: parliamo del busto di Don Bosco, che da anni veglia sulla struttura oratoriana e sui fedeli che la frequentano. Tale immagine in gesso, corrosa dallo scorrere del tempo e per questo mancante di alcune piccole componenti, è stata sottoposta ad un delicato intervento di restauro. Ma non è tutto: per attuare una migliore conservazione del manufatto e garantire al contempo la presenza di tale immagine nella struttura oratoriana, il team della Ciardiello marmi ha posto in essere una riproduzione computerizzata dell’opera stessa.
Il caporedattore digitale del progetto, Francesco Ciardiello (nella foto di copertina Francesco è il terzo da sinistra), non nasconde la propria emozione nel parlarci di quest’ultimo impegno “Dopo Expo siamo stati raggiunti da diverse richieste e così siamo stati contattati anche dall’Oratorio salesiano perchè un loro vecchio busto andava restaurato perchè usurato. Al che – continua Francesco – ci siamo proposti di scansionare l’opera e creare così un modello tridimensionale, in modo tale da poter realizzare la ricostruzione delle parti mancanti del busto originale oltre che il modello di base per una nuova opera, da eseguire in marmo bianco di Carrara, che inoltre abbiamo deciso di donare interamente come segno della nostra ammirazione verso il carisma salesiano.”
Un’opera che dunque diventa tributo della professionalità e della fede. Quanto alla tecnica, essa si rifà chiaramente a quella già utilizzata per creare il prototipo della Madonnina di Expo (foto a destra): una rigorosa operazione con un programma di modellazione specifico, tale da permettere una scansionare dell’opera originale con un’elevatissima cura dei particolari; dopo di che, segue la realizzazione del nuovo manufatto su marmo, mediante l’utilizzo di un robot che è tra le pochissime macchine di tal genere presenti sul territorio nazionale.
Il nuovo busto di Don Bosco verrà benedetto il prossimo 31 gennaio, festa liturgica del Santo dei giovani, ma nel frattempo il lavoro della Ciardiello marmi prosegue, indefesso ed appassionato come sempre anche in altri contesti sia regionali che fuori. “Il nostro obiettivo – spiega Francesco – è di porre sempre maggiore impegno nella specializzazione sulla prototipazione e scansione tridimensionale, in particolare – conclude Ciardiello – sull’analisi dei dettagli e sulle procedure di restauro in campo di Arte sacra”.
E c’è da giurarci che, viste le premesse, questo gruppo così umile ed allo stesso tempo così capace di tratte Bellezza dalla nuda pietra, ci stupirà ancora con lavori degni di nota e di plauso.