Quante maschere e sottomaschere noi indossiamo
Sul nostro contenitore dell’anima, così quando,
Se per un mero gioco, l’anima stessa si smaschera,
Sa d’aver tolto l’ultima e aver mostrato il volto?
La stessa maschera non si sente come una maschera
Ma guarda di fuori di sé con gli occhi mascherati.
Qualunque sia la coscenza che inizi l’opera
Sua, fatale e accettata sorte è l’ottundimento.
Come un bimbo impaurito dall’immagine allo specchio
Le nostre anime, fanciulle, rimangono disattente,
Cambiano i loro volti conosciuti, e un mondo intero
Creano su quella loro dimenticata causa;
E, quando un pensiero rivela l’anima mascherata
Esso stesso non va a smascherare da smascherato.
Indossiamo maschere diverse per tenere nascosto ciò che siamo.
Spesso non ne basta una, ma ne aggiungiamo altre e altre ancora,
a seconda della situazione.
Siamo portati a fingere per la paura di sbagliare, di essere giudicati.
Ma, se ci si maschera sempre, il rischio che si corre è di trovarsi impreparati
quando smascherarsi è necessario