La Campania di Vincenzo De Luca si appresta a vivere un’altra stagione di potenziamento del comparto agricolo. Diversi i vantaggi per i giovani
La Redazione – Sono tanti, sul Matese o nel casertano in genere, i ragazzi che hanno deciso di intraprendere la “strada della campagna” o di tornare alle origini ammodernando le aziende di famiglia.
Riscontro positivo anche per le donne, in Campania e in tutta Italia: stando ai dati che Coldiretti ha diffuso qualche giorno fa, nel 2015 sono aumentate del 76% le ragazze italiane under 34 anni che hanno scelto di lavorare indipendentemente in agricoltura come imprenditrici agricole, coadiuvanti familiari o socie di cooperative agricole.
Approfittiamo di questa nota “rosa” positiva per fare sintesi delle proposte che l’ormai noto Psr (Piano di sviluppo rurale) della Campania prevede per i prossimi anni già a partire dal 2014 con la distribuzione di 1,8 miliardi di euro.
16.000 gli operatori del settore che riceveranno (e stanno ricevendo) una formazione finalizzata a promuovere l’innovazione e la diffusione di pratiche agricole sostenibili; sono 3.300 le imprese agricole (incluse quelle dei giovani agricoltori) destinatarie di un sostegno per migliorare i propri risultati economici e ristrutturare e modernizzare le proprie aziende.
Oltre 1000 sono i giovani agricoltori che possono beneficiare di fondi per avviare imprese agricole.
Uno sguardo poi ai terreni. Sono circa 60.000 gli ettari già sottoposti a tutela o da tutelare mediante contratti di gestione ambientale del territorio destinati ad obiettivi specifici in materia di biodiversità e gestione delle risorse idriche e alla prevenzione dell’erosione del suolo.
8.000 invece sono gli ettari di terreni agricoli che riceveranno il sostegno per il passaggio o il mantenimento dell’agricoltura biologica, mentre i progetti di diversificazione economica e di sviluppo locale creeranno circa 290 nuovi posti di lavoro.
Certo non basta il sostegno economico se non è investito con valide motivazioni, intuizione e altrettanto spirito di sacrificio: la vita agricola non è più limitata al buon utilizzo dei mezzi e al rispetto della natura e dei suoi cicli, ma comporta conoscenza, competitività, e uno sguardo sempre rivolto alla modernità e alle sue proposte.
Ogni saggio contadino che un tempo scrutava il cielo e assaggiava l’aria, oggi – pur continuando a farlo – vive l’obbligo impegno di guardarsi intorno confrontandosi con esperti di settore, con la concorrenza, con il buon uso della pubblicità, senza temere di cambiare e compiere il passo oltre i confini del proprio orto (E non si tratta di sola metafora!).
Buon lavoro a quanti, nella campagna ci credono ancora. E grazie per questo vostro impegno…
(Foto di anteprima: Antonietta Melillo, ritratta da Alessandro Santulli)