Il vescovo Valentino Di Cerbo visiterà la forania di Piedimonte. Domenica scorsa il ritiro spirituale delle parrocchie al santuario di Santa Maria Occorrevole
Davide Uzzo | Tema dell’incontro Accogliere l’apostolo, ospitare il Signore e riflessione sull’azione di Dio che sempre e in ogni tempo visita il suo popolo. Con quale atteggiamento l’uomo accoglie questo incontro? Necessaria una risposta d’amore, accoglienza, disponibilità a cambiare, e non lasciare che tutto rimanga come prima.
È partita da questa premessa l’incontro di domenica scorsa – curato da don Emilio Salvatore – presso il santuario di Santa Maria Occorrevole, dove si sono ritrovati i fedeli delle parrocchia di Piedimonte Matese, Castello del Matese, San Gregorio Matese, San Potito Sannitico, Calvisi e Carattano; questo ritiro spirituale è stato il primo momento d’insieme della Visita Pastorale di Mons. Valentino Di Cerbo a questa Forania che avrà inizio in maniera ufficiale domenica prossima con il Convegno In ascolto di Dio e del Territorio presso il Liceo G. Galilei alle 15.30.
E’ Gesù, che nei vangeli è presentato come colui che porta a compimento l’opera di salvezza del Padre, a visitare attraverso la persona del Vescovo la chiesa di Alife-Caiazzo; è il Messia a bussare alla porta delle comunità locali per risanare, guarire e salvare. E oggi, come 2000 anni fa, il Signore viene a suggerire, ad indicare la strada da percorrere lasciando però agli uomini (quindi alle piccole comunità locali) la libertà di individuare tra loro “come fare”, “dove andare” e “quali giuste decisioni prendere” senza mai perdere di vista il Vangelo.
“Conversione”, la parola che più di tutte ha risuonato tra i presenti: cambiare radicalmente rotta, fare diversamente, smettere l’io prepotente e sicuro di sé per essere imitatori di Cristo. E per essere concreti, per raccontare davvero la possibilità di una vita convertita, è stata presentata la figura biblica di Lidia che ascoltando l’apostolo Paolo si converte e accogliendolo nella sua casa, fa sì che questa diventi la prima chiesa domestica. A questo punto il suggerimento affinché la visita pastorale abbia un senso: mettersi in ascolto; aprire il cuore e rimettersi in gioco.
Ad accompagnare la riflessione anche un’immagine simbolica, quella del fiume Torano che attraversa i centri che toccherà la Visita Pastorale; la sua corsa fatta di balzi, ristagni, acque a tratti più limpide, a tratti torbide, riflette la vita di questi paesi talvolta “macchiata” da stili e atteggiamenti di vita che non testimoniano; che non trasmette amore, né sa essere portatrice di pace.
Alla riflessione è seguita l’adorazione eucaristica e le confessioni, poi la Via Crucis animata dai frati francescani presenti sul posto e in ultimo la celebrazione della Messa.