Un successo condiviso con la sua terra d’origine, così lo definisce Franco Pepe. Ministri e chef pluripremiati per portare qualità, sapore e originalità Made in Italy oltre i confini del Belpaese.
“Essere qui è per me una gioia ed emozione bellissima, indescrivibile che non avrei mai immaginato di provare.”
Queste le parole dell’artigiano della pizza Franco Pepe di Caiazzo la cui competenza si fonda sull’esperienza di tre generazioni di maestri panificatori ed è migliorata negli anni, arricchita dalla passione e dalla dedizione per l’impasto che lo ha reso noto in tutto il mondo. Grazie al suo nome la città di Caiazzo è diventata punto di riferimento internazionale per gli amanti della pizza italiana.
A testimoniare tutto questo è la sua partecipazione, questa mattina – insieme ad alcuni chef tra i più apprezzati nel panorama italiano e ai rappresentanti dei Paesi del G20– alla Firma del Protocollo d’Intesa per la Valorizzazione all’Estero della Cucina Italiana di Qualità, iniziativa che si inserisce nel quadro del Food act e intende dare continuità all’esperienza di Expo Milano 2015, in collaborazione con MISE, ICE-Agenzia, CONI, Unioncamere e Assocamerestero. Il documento è stato firmato dal Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale, Paolo Gentiloni, dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, Maurizio Martina e dal Ministro dell’Istruzione, Università e Ricerca, Stefania Giannini.
“Non sono solo perche’ – ha spiegato Pepe attraverso i social. Insieme a me, in questa giornata importante per il nostro Paese e per il futuro della cucina italiana, c’e’ il mio territorio, il mio paese, la mia gente, i miei amici, la mia famiglia, i miei sacrifici, le mie dure scelte!”
Un pensiero è andato così alla sua città natale e a quanti hanno condiviso fino ad ora le sue scelte.
“Abbiamo ancora tanto da fare e da “raccontare” e questo e’ solo l’inizio.
Sono fierissimo di rappresentare e testimoniare un “pensiero” virtuoso e vincente che fatica dopo fatica, “impasto” dopo “impasto” sta creando modelli e basi importanti per il futuro del nostro Sud.
Un Sud che un giorno ci auguriamo tutti di cuore sia la “base” fissa e non “il luogo da cui scappare” dei nostri giovani, dei nostri cari figli. È nostro dovere oggi come uomini fare bene e sempre meglio per farli restare!”
Vera D’Addio, Alessandra Renzo, Paola Ferrara, Gessica Coppola
(IV A Liceo Scienze Umane, Alvignano)