In Cattedrale ad Alife le comunità della Diocesi riunite per partecipare al rito di consacrazione degli oli santi
La Redazione | E’ fra i riti più intensi e sentiti dell’anno liturgico quello che questa mattina è stato al centro della Messa crismale: momento centrale per la vita della diocesi di Alife-Caiazzo che si è riunita con il suo Pastore e i sacerdoti diocesani nella Cattedrale di Alife per la consacrazione dell’olio dei catecumeni, l’olio degli infermi e il crisma. “Liturgia che ci aiuta a rinnovare la consapevolezza della vocazione e della missione del Popolo di Dio in questo territorio, e domandarci: chi sei tu, Chiesa di Alife-Caiazzo, cosa attende da te il tuo Sposo Gesù Cristo?”, così il vescovo Valentino Di Cerbo nell’omelia che ha ripercorso i significati che il rito assume nella liturgia del Giovedì Santo. Per il sacerdote in particolare diventa momento di conferma e rinnovo delle scelte compiute in unione con Cristo, e di riflessione sulla propria missione di amare il Popolo di Dio, invitato ad acquisire nuova consapevolezza di quanto gli è stato affidato. “Nella Messa crismale – ha proseguito Mons. Di Cerbo – è chiesto ai Presbiteri di rivivere l’esperienza del primo amore e di presentarsi al Sommo Sacerdote, trepidanti come nel giorno dell’Ordinazione, ma più consapevoli delle proprie fragilità e tuttavia ricchi dei gesti di amore con i quali nel nome del Signore hanno consolato, benedetto, santificato e conformato a Cristo i fratelli”.
Gremita di fedeli la Cattedrale, e tra essi i rappresentanti di tutte le parrocchie, giunti da ogni luogo della Diocesi per pregare assieme al vescovo Valentino e ricevere gli oli santi da custodire in parrocchia.
“Chiediamo a Maria, la Madre del Sommo Sacerdote – ha concluso il vescovo dopo aver ricordato i preziosi momenti vissuti durante la Visita Pastorale in ciascuna forania – di vegliare su tutti noi, unti e inviati dallo Spirito Santo: vescovi, presbiteri, cresimati, battezzati, e di accompagnarci con la sua preghiera perché ognuno di noi, superando ferite e difficoltà, possa innamorarsi sempre più del Vangelo, imparare ad accostarsi ai fratelli con sguardo di misericordia e rendersi docile strumento nelle mani di Dio per far fiorire la loro esistenza”.
Leggi l’omelia del vescovo Valentino