Dalla loggia centrale della basilica vaticana il messaggio Urbi et Orbi del Pontefice: il suo pensiero è andato alle realtà di crisi più gravi al mondo
Pace in Siria, Iraq, Yemen, Libia, Terrasanta e Ucraina. Nel messaggio “Urbi et Orbi”, pronunciato questa mattina dalla loggia centrale della basilica vaticana, Papa Francesco ha ricordato tutte le situazioni di crisi a livello internazionale. “Cristo risorto – ha detto – indica sentieri di speranza alla cara Siria, Paese dilaniato da un lungo conflitto, con il suo triste corteo di distruzione, morte, disprezzo del diritto umanitario e disfacimento della convivenza civile. Alla potenza del Signore risorto affidiamo i colloqui in corso, affinché con la buona volontà e la collaborazione di tutti si possano raccogliere frutti di pace e avviare la costruzione di una società fraterna, rispettosa della dignità e dei diritti di ogni cittadino”.
Dalla Siria alle altre zone del Mediterraneo e del Medio Oriente. “Il messaggio di vita, risuonato per bocca dell’Angelo presso la pietra ribaltata nel sepolcro – ha detto Francesco -, sconfigga la durezza dei cuori e promuova un incontro fecondo di popoli e di culture nelle altre zone del bacino del Mediterraneo e del Medio Oriente, in particolare in Iraq, nello Yemen e in Libia”.
Un pensiero anche alla Terrasanta e all’Ucraina. “L’immagine dell’uomo nuovo, che splende sul volto di Cristo – ha osservato il Pontefice -, favorisca in Terrasanta la convivenza fra Israeliani e Palestinesi, come anche la paziente disponibilità e il quotidiano impegno ad adoperarsi per edificare le basi di una pace giusta e duratura tramite un negoziato diretto e sincero. Il Signore della vita accompagni pure gli sforzi intesi a raggiungere una soluzione definitiva alla guerra in Ucraina, ispirando e sostenendo anche le iniziative di aiuto umanitario, tra cui la liberazione di persone detenute”.
Agensir