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Canto d’aprile, di Renzo Pezzani

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C’è fra i rovi, ieri non c’era,
l’erba che trema come un verde fuoco,
l’ha perduta per gioco
la giovane primavera.
La pecorella vestita di lana
ora strappa le tenere foglie,
e per ogni ciuffo che coglie
batte un tocco di campana.
A quel suono fiorisce il pesco,
si schiudono le finestrelle,
e le rondini col cuore fresco
giungono dalle stelle.
L’acqua chioccia nella peschiera
rotonda come una secchia,
e l’allodola dentro vi specchia
il suo canto di primavera. 

Comincia a intravedersi qualche ciuffo d’erba, che
timido tra i rovi fa capolino.
La pecorella bruca le tenere foglie al rintocco della campana,
nell’aria fresca le rondini disegnano coreografici voli, mentre l’allodola
intona il suo canto di primavera.
Ecco, aprile è sbocciato!

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