“Immagini, parole e musica per un dono”: iniziativa dedicata alla cultura del dare questa mattina nell’auditorium del liceo piedimontese. Assegnati i premi ai migliori lavori preparati dagli studenti delle scuole cittadine
di Anna Rita Zulla
Si è conclusa oggi, nell’auditorium del Liceo Galileo Galilei di Piedimonte Matese, la tappa finale del concorso “Immagini, parole e musica per un dono” indetto dal gruppo comunale dell’AIDO (Associazione Italiana donatori organi) “ Liberato Venditti”, insieme al Club Rotary di Piedimonte Alto casertano.
Una iniziativa singolare e ben riuscita, messa a punto nel mese di ottobre scorso e indirizzata agli alunni di alcuni istituti superiori della città stessa, al fine di coinvolgerli in questa tematica e in questa fondamentale cultura del “dare”. Presenti alla premiazione, oltre ai dirigenti scolastici e ai rappresentanti delle scuole superiori coinvolte, anche alcune autorità civili e militari: il dott. Costarella, in rappresentanza dell’Amministrazione comunale, l’arma dei Carabinieri locale, il Presidente provinciale AIDO, il presidente del Rotary Club dott. Di Robbio, il presidente regionale AIDO Campania Guglielmo Venditti, il quale ha anche seguito e mediato la manifestazione in prima persona.
“Ringrazio chi ha creduto in questo progetto, che non è altro che un servizio verso gli altri, verso il prossimo. Possiamo tutti dare qualcosa a qualcuno, che sia un sorriso, un abbraccio, un cenno di affetto, una carezza…la donazione degli organi è la sublimazione del dare, l’atto estremo eppure ultimo, per rivivere e far rivivere noi e gli altri anche dopo la fine…Siate dono nel mondo”. Ha parlato così il dott. Venditti seguito dal dott. Di Robbio che ha aggiunto: “Non è stato semplice valutare i lavori svolti dai ragazzi, tutti molto belli. Sarebbe stato magnifico premiarli tutti ma una commissione attenta ha dovuto scegliere il vincitore…l’importante è che a voi arrivi il messaggio del dono”.
Eh sì, perché donare arricchisce più che ricevere, e soprattutto perché nulla va a male ma anzi, un corpo senza vita può veramente servire a formare una vita. Membri della commissione esaminatrice dei lavori sono stati l’avv. Annarita Longo e il musicista Ezio Lambiase. Con grande emozione a ricevere il premio per la sezione “immagini”, sono stati gli alunni della V B dell’Agrario di Piedimonte, con la creazione di un calendario a tema in cui ogni singolo mese dedicato all’argomento. “Abbiamo cercato di trovare un mezzo originale per divulgare il concetto di donazione e abbiamo pensato che il calendario fosse uno dei migliore mezzi perché, usato ovunque (negli uffici, nelle scuole, nei negozi) riesce a raggiungere e ad attirare l’attenzione di molti”. E’ da aggiungere che il lavoro dei ragazzi dell’Agrario è stato dedicato, per volontà degli stessi, a quanti si trovano ora in lista di attesa per una vita migliore.
Al via poi con la seconda premiata: Angiolina Gaudio, studente del liceo artistico di Piedimonte, che sempre per la sezione “immagini” ha proposto una magnifica tela rappresentante le mani: “Ho subito pensato a Dio…perciò le fondamenta di questa tela sono le mani protese al cielo, simbolo dello Spirito Santo accolto e mandato dal Salvatore”.
Terzo premiato per la sezione parole è stato l’alunno Filippo Ricci dell’Istituto Tecnico Commerciale con una poesia musicata e “rappata” sul senso della vita: “Date anche le briciole del mio corpo affinché nascano fiori…date la mia anima a Dio…se farete tutto ciò vivrò per sempre”.
Insomma tante tante emozioni, grande il senso e lo scopo dell’iniziativa, grande umanità e tantissimo cuore. Perché la vita è un dono che bisogna vivere e amare, lodare, benedire, proteggere. Perché noi siamo chiamati a partecipare e ad essere protagonisti e ad aiutare.
Toccante la conclusione della mattinata: la testimonianza di un ragazzo di 33 anni, Hisham, stilista fiorentino, musulmano, che ora vive grazie ad un trapianto cardiaco da parte di una donatrice cristiana: “Essere qui e testimoniare con forza quanto è fondamentale donare ed aiutare gli altri mi riempie di gioia….ero morto ma ora sono vivo. Vivo grazie alla generosità di qualcuno che non muore ma rinasce con me e con la vita”. Hisham ora è anche papà di due splendidi bambini, uno dei quali era presente lì al Liceo. Perché il suo cuore ha dato più vite, è raddoppiato e ha dato frutto.
Impariamo a donare, gratuitamente, e riceveremo cento volte cento, perché l’amore ripaga. Sempre.