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Alto Casertano a Napoli: “Non c’è più tempo da perdere”. Il territorio presente con le sue bandiere gialle

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Etichettare ed informare, la risposta al crescente numero di contraffazioni straniere sui prodotti alimentari made in Italy, unici al mondo

Nel video sopra anche l’intervista a Manuel Lombardi, il “contadino 2.0”, che interviene in qualità di Presidente Terranostra Campania Coldiretti. Ieri Manuel è stato ascoltato anche su Rai 1 durante “A Conti Fatti”

La Redazione || «Non c’è più tempo da perdere», le parole del presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo. È tempo di difendere i prodotti campani e italiani da ogni possibilità di contraffazione, da cibi spazzatura dannosi per la salute dei consumatori e non tracciabili: sono queste le minacce alla nostra produzione di grano, pomodoro, olio extravergine e mozzarella made in Italy. In testa alla classifica dei contraffattori ancora una volta la Cina.
Questo il clima che ha accompagnato la giornata organizzata da Coldiretti a Napoli presso il Palabarbuto per il Tour nazionale Le Regioni del Cuore.
Il capoluogo partenopeo, in un’assolata giornata di primavera, ha ospitato migliaia tra agricoltori e allevatori provenienti da Campania, Puglia e Molise e con loro numerosi sindaci, rappresentanti delle Istituzioni civili, associazioni di categoria, enti vicini al mondo agricolo.Alto Casertano a Napoli con Coldiretti
Dal nostro territorio il consorzio Gal Alto Casertano ha curato la trasferta partenopea di molti soci aderenti al progetto Rete d’Impresa, dei soci del Co.Na.Pro.A e del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano. Sono partiti da Piedimonte Matese anche gli studenti dell’Istituto Agrario, la Comunità Montana del Matese, e poi dalle Confederazioni locali di Coldiretti un gran numero di persone.
La difesa del made in Italy, si fa solo grazie ad un costante impegno, ad una maggiore partecipazione e ad una mobilitazione che  ridoni vigore al settore agricolo, dalle più piccole aziende a quelle della grande produzione: ogni tassello di questa storia quotidiana vissuta tra i campi, nelle stalle e nelle sale di trasformazione, è fondamentale per far volare (e valere) i prodotti italiani.
A far danno all’economia e all’immagine del nostro Paese è la presenza di una Blacklist dei cibi più contaminati che sembra crescere ogni giorno: broccoli, fragole, pomodori san marzano, persino prezzemolo e basilico – per la maggior parte provenienti da Cina, India, Vietnam – contengono additivi e coloranti fuori legge, e sono spudoratamente venduti sul nostro mercato e spesso spacciati per prodotti italiani.
Ecco perché non c’è più tempo da perdere.

Educare il consumatore alla verità e alla qualità. In che modo?
In nome di una lunga tradizione, ispirata ai valori cristiano-sociali e ad un impegno ormai consolidato a tutela del comparto agroalimentare, Coldiretti ieri ha chiesto al popolo dei produttori di essere i primi protagonisti di una rivoluzione in nome della legalità e della trasparenza. L’etichettatura e l’informazione sono il primo passo verso la difesa di prodotti veri da quelli contraffatti. Solo il rispetto delle regole premierà il sacrificio, ed esalterà la passione di quanti credono in questo settore.
Con il presidente Moncalvo, anche Vincenzo De Luca presidente della Regione Campania e il sindaco di Napoli Luigi De Magistris sul palco del Palabarbuto, per incoraggiare e chiedere di guardare avanti, ma anche per sottolineare la vicinanza del mondo politico in questa battaglia.
All’esterno della struttura, il popolo di Coldiretti si è fatto notare non solo per il gran numero di bandiere, ma in particolare per i numerosi spazi espositivi in cui centinaia di aziende hanno portato i loro prodotti e fatti assaggiare.

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