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Se l’olio d’oliva rilancia un territorio: il Buonolio Salus Festival, all’anno zero di una nuova consapevolezza

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Dal 23 al 25 aprile il Buonolio propone un focus sul settore dell’olivicoltura in Italia e nel nostro territorio. Si terrà a Piedimonte Matese, dove la storia ci parla anche di olio…

di Michele Menditto

Non solo olio d’oliva, ma anche storia, identità, sviluppo. La scommessa del Buonolio Salus Festival si fonda tutta sui significati che si leggono attraverso le sfumature di quest’oro verde, significati che hanno a che fare non soltanto con gli aspetti gastronomici e qualitativi di un prodotto d’eccellenza dell’Italia, ma pure con l’intreccio di gusto, scienza, tradizione e innovazione che tiene saldo a sé.

Campioni di olio al Buonolio Salus Festival 2016

Giunto alla terza edizione, il Festival parte questo weekend nel complesso monumentale di San Tommaso d’Aquino a Piedimonte Matese – 23, 24 e 25 aprile – col fine di fare informazione su di un ambito ancora molto sottovalutato nel nostro Paese, provando a stimolare una nuova consapevolezza sulla ricchezza e le potenzialità di un prodotto tanto antico quanto pregno di possibilità per i territori, specialmente per quelli come l’alto casertano e il Matese che faticano a valorizzare risorse a portata di mano. Interrogarsi sulle odierne condizioni del settore, sia a livello nazionale che in un’ottica più ristretta puntata verso le nostre aree interne, si presenta come strada maestra da cui far diramare ogni possibile considerazione sul potenziale ancora inespresso. E basta darsi un’occhiata in giro, tra i colli e le campagne che circondano questa terra e in cui abbondano gli ulivi (anche secolari, nella varietà autoctona della Tonda del Matese), per rendersi conto di quanto essa sia legata all’olio d’oliva, e come allo stesso tempo non lo stia valorizzando abbastanza, o ci stia provando nella maniera sbagliata.
C’è dunque ancora tanto da fare e raccontare, al consumatore così come al produttore e al ristoratore. Vincenzo Nisio, presidente dell’associazione culturale Buonolio e professionista dell’olio da olive, non ha dubbi: “C’è bisogno di diffondere la cultura dell’olio d’oliva in tutti i suoi aspetti, di riscoprire e valorizzare i suoi legami con il paesaggio, con le radici storiche dei territori, di stimolare una visiona nuova e più consapevole. Il Festival quest’anno è alla terza edizione, è cresciuto e siamo contenti di esserci resi conto che qualcosa sta già cambiando”. Messe da parte le prime diffidenze, oggi infatti una parte dei produttori locali ha cominciato a sentire l’evento come una vera e propria opportunità di crescita, proponendo oli di migliore qualità dopo aver seguito quanto appreso dagli esperti. Un primo passo verso una nuova consapevolezza che, si spera, possa espandersi fino a coinvolgere anche i professionisti della ristorazione, figure chiave nel processo di educazione del consumatore, che troppo spesso – per la maggior parte – trascurano la centralità di un buon olio extravergine nell’esaltazione dei piatti. “Siamo all’anno zero di questa nuova consapevolezza – dice Vincenzo – di risorse ne abbiamo in quantità, ci sono possibilità di fare numeri importanti, ma qualcosa deve cambiare e con il Festival ci stiamo provando”.Ulivi produzione olio di oliva
In quest’ottica tra le novità proposte dalla kermesse, a cui ha collaborato anche il gruppo di “I Templari del Gusto“, c’è il progetto di una carta dell’olio, di cui ristoranti e pizzerie possono dotarsi e proporre ai clienti in base a un’offerta personalizzata; un’idea nuova che ripensa al consumo di olio d’oliva in Italia, ma soprattutto spinge ad avere con esso un rapporto diverso, a cui si affiancheranno altre innovazioni come Revoilution, un sofisticato elettrodomestico in gado di produrre olio extra vergine d’oliva in 45 minuti, e che sarà presentato a Piedimonte in anteprima nazionale.
Grazie a un programma più vario e articolato, la proposta di quest’anno è ricchissima e indirizzata a tutti, inclusi i bambini. Sono loro i destinatari del primo appuntamento del Festival, con L’olio dei piccoli: i ragazzi saranno coinvolti nel racconto dell’olivo attraverso letture, esperimenti e giochi, tra cui l’esclusivo GirOlive.
Tanti i momenti dedicati all’approfondimento con la partecipazione di nomi autorevoli del settore, da quello che racconta il legame dell’olio col paesaggio (imperdibile l’incontro con il paesologo Franco Arminio il 24 aprile, ore 16), al focus sull’olio che verrà (23 aprile, stessa ora); e ovviamente spazio anche alle degustazioni e ai circa 60 campioni di olio (nella foto) che sono giunti agli organizzatori, tra i quali verranno premiati i migliori. E poi ancora arte, cultura e storia dei luoghi, perché grazie alla collaborazione del Museo Civico Raffaele Marrocco e dell’associazione Am’Arte si aprirà una finestra sui legami tra gli antichi Sanniti e l’olio, di cui resta traccia fra i reperti delle collezioni museali.
Un prodotto dunque da valorizzare per rilanciare un’eccellenza e un territorio. E, forse, per riscoprire un po’ di noi stessi.

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