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Il vescovo Valentino: “Dite che non è vero!”. L’appello ai giovani nella veglia di Pentecoste

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E ai ragazzi del Catecumenato crismale riuniti in Cattedrale ad Alife: “Aiutatemi a fare più bella la nostra Chiesa”

di Anna Rita Zulla

“Le belle cose accadono a chi crede. Cose ancor più belle a chi è paziente. Ma le cose migliori vanno a chi non s’arrende”. È racchiusa in questa incitazione, l’esortazione lanciata ieri sera, in occasione della veglia di Pentecoste, dal Vescovo di Alife-Caiazzo Valentino Di Cerbo nella cattedrale di Alife che, insieme a diversi sacerdoti e, alla presenza di tanti giovani e gruppi parrocchiali ha lanciato un forte messaggio: “Siate anfore piene che traboccano di acqua, siate luce tra le tenebre, siate portatori di speranza. Siate ricolmi di Spirito Santo”. Destinatari particolari della preghiera e delle parole del Vescovo, sono stati i ragazzi del Catecumenato crismale, il percorso di formazione cristiana e missionaria riservato agli adolescenti, che prevede anche il passaggio attraverso il sacramento della Cresima.
Un momento di preghiera che nella forza dello Spirito Santo ha unito i cuori e gli animi nella ricerca di un senso, di un nuovo orientamento di vita. Un coro unanime, come ha più volte ricordato il Vescovo Di Cerbo che, al momento della preghiera del Padre Nostro ha appunto invitato tutti ad unire le mani in segno di condivisione: “Non creiamo muri ma ponti. Non voglio corridoi tra di voi, nessun spazio di disaccordo e nessuna lamentela. Unite le vostre mani e rendete lode allo Spirito di Dio”.

Su questo tema si è poi incentrata tutta l’omelia; il vescovo ha parlato ai tanti giovani presenti, invitandoli a seguire la missione che Dio affida a ciascuno così da vivere in totale bellezza qui su questa terra: “A chi vi dice ‘non ho tempo’, non date ascolto. Sono dei perdenti, hanno già perso. Non avere tempo per Gesù significa non avere nulla. A chi vi da dei ‘bigotti’ rispondete coi sorrisi; dite che non è vero che Gesù sia noia ma amore, non è rigidità ma libertà, non è obbligo ma salvezza. Lo Spirito Santo vi faccia creature nuove (…), faccia risplendere ogni giorno la vostra bellezza, la bellezza di figli perché per Dio siete come fiori…Lo Spirito Santo sia per voi la voce nel deserto, il navigatore che vi rimetterà sulla strada giusta, la stella da guardare quando sarete nella notte”.
E poi un invito forte, quello di essere accanto al Vescovo collaboratori e protagonisti del rinnovamento della Chiesa locale: ai ragazzi del Catecumenato crismale, particolarmente impegnati nell’animazione delle comunità, ha chiesto la preghiera per la Diocesi, ma soprattutto l’entusiasmo e le iniziative per rendere la vita delle parrocchie gioiosa, migliore, autentica, viva: “Vi chiedo di edificare una Chiesa e una società diverse, non di essere mattoni, alla maniera della Babele raccontata nella liturgia di questa sera, ma pietre, una diversa dall’altra e testimoniare che le diversità edificano e arricchiscono tutti e ciascuno”.
Una messa con i giovani e per i giovani: dai canti alla simbologia, dalle preghiere alle didascalie che hanno accompagnato l’intera celebrazione fino al segno finale, quello dei semi consegnati a ciascuno dei partecipanti dal Vescovo e dai responsabili della pastorale giovanile don Andrea De Vico e don Salvatore Di Chello con il messaggio Seminiamo il vangelo della gioia nel campo del mondo”.
Risposta entusiasta e partecipata dei ragazzi: la Diocesi conosce i linguaggi, conosce la strada, chiede ai parroci e agli educatori di essere dalla parte dei giovani, più spesso.

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