A Piedimonte Matese, lunedì 13 giugno, anteprima della manifestazione in programma a settembre sul tema I Confini e i Volti
Piedimonte Matese attende il Festival dell’Erranza, l’evento culturale che ha portato alla città matesina una nuova visibilità proiettandola su un panorama letterario e artistico di respiro nazionale. Alla sua IV edizione, la manifestazione che raccoglie scrittori, autori, viaggiatori, pittori si anticipa sulle date di settembre (9,10,11) con un appuntamento riservato alla musica di Vinicio Capossela e alla presentazione del suo ultimo album Canzoni della Cupa uscito il 6 maggio.
Abbiamo chiesto a Roberto Perrotti (psicologo e scrittore), direttore del Festival, il motivo di questa scelta che porta il cantautore meridionale nella straordinaria cornice del chiostro quattrocentesco di San Domenico lunedì 13 giugno alle 18.30.
“Il tema scelto per questa edizione è I Confini e i Volti, spiega Perrotti. Questo Festival affronterà i temi legati al bordo, alla frontiera, a quella linea reale o mentale che separa e unisce le persone proprio attraverso i volti, luoghi, vulnerabili e viventi del primo incontro.
Vinicio Capossella, autore straordinario, è la persona che ha espresso e rappresentato con maggiore intensità e creatività questi temi”.
Si riferisci a cosa in particolare?
Si pensi alla sua attenzione al tema della frontiera, e della relazione con l’altro. Il suo ultimo disco, Canzoni della Cupa affronta il tema dell’Ombra, parla del lato esposto al sole e il lato della polvere. Il tema della ferrovia, della frontiera in senso lato, insomma della geografia dell’anima”.
A distanza di 4 anni dalla prima edizione, quali bilanci possiamo tracciare?
Il Festival è divenuto riconoscibile, ha assunto una sua personalità. Se voltiamo lo sguardo indietro, e leggiamo i titoli delle precedenti edizioni, pare di aver percorso un unico cammino. I Passaggi di Umanità, con il grande Marco Guzzi, poi La Dimora e L’Altrove, con la presenza di Marco Aime e Antonio Moresco, un anno fa Lo straniero e le Nuvole con Carmen Pellegrino e Ferdinando Camon.
E quest’anno siamo su un tema che ancora una volta guarda oltre…
I Confini e i Volti ci apriranno il passaggio sul limite, sulla frontiera, sulle molteplici interpretazioni del mondo, della religione e della società. Passaggio che prosegue sul limite dell’io e dell’altro, luogo dove entrambi hanno la loro fine per poi incontrarsi. Il volto dell’altro rappresenterà la vera frattura in un territorio unificato e renderà possibile ogni discorso intorno alle relazioni umane.