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Diocesi. Credere che l’amore familiare è gioia. Noi ne abbiamo parlato

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AMORIS-LAETITIA

In Cattedrale la presentazione dell’esortazione di Papa Francesco Amoris Laetitia a cura della professoressa Pina De Simone

La Redazione – Si è tenuta domenica in Cattedrale la presentazione della seconda esortazione apostolica di Papa Francesco, Amoris Laetitia, pubblicata lo scorso 8 aprile, benchè essa porti la data del 19 marzo, festa di San Giuseppe.
A parlarne ai fedeli di Alife-Caiazzo è stata Pina De Simone, professore ordinario di Filosofia presso la Pontificia Facolta Teologica dell’Italia Meridionale – sez. San Luigi, con incarichi presso altre facoltà pontificie, ma più di tutto, la responsabilità – in questo momento storico per la Chiesa universale – di aver partecipato al Sinodo sulla Famiglia voluto da Papa Francesco ed essere stata protagonista, insieme al marito Franco Miano (già Presidente nazione di Azione Cattolica) della presentazione ufficiale del Documento.
Mons. Valentino Di Cerbo ha voluto la sua presenza in Diocesi nel momento in cui, per la nostra chiesa locale si è concretizzato un ulteriore servizio alle famiglie del territorio, ossia l’avvio del nuovo tribunale ecclesiastico interdiocesano che unisce il lavoro e l’impegno di questa Diocesi con quella di Sessa Aurunca e Teano-Calvi.

La gioia dell’amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, «il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa». Come risposta a questa aspirazione «l’annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia».
Le prime righe del documento del Papa lasciano intravedere segni di speranza, di gioia concreta, di entusiasmo che la famiglia porta in sé: Pina De Simone ne ha parlato con altrettanto entusiasmo, con la grazia di chi in questo momento attraversando l’Italia e portando questo messaggio, sente di rendere un servizio alla Chiesa nella figura di donna, madre, moglie, testimone.
Amoris Laetitia è stato presentato nella sua completezza, seppur la sua complessità – come De Simone ha indicato – va attraversato, distribuito, assorbito, comunicato a piccole dosi: un completo piano pastorale che toccando la famiglia inevitabilmente tocca la società civile, la chiesa, e i sacerdoti della nostra Chiesa.
In Cattedrale se ne è parlato come di un’esperienza bella: “Papa Francesco ci chiede di fermarci, di lasciare alle spalle le corse, il rumore, il disordine per porci in ascolto del nostro cuore”: Amoris Laetitia è una sosta e una tappa fondamentale nel percorso di vita di ciascuna famiglia, delle giovani coppie, delle famiglie più stanche, di quelle desiderose di ricucire legami. “È nell’ascolto del cuore – ha spiegato Pina De Simone – che si impara a scorgere la presenza del Signore che rende le nostre storie “terra sacra” davanti alla quale togliersi i calzari”. Dio stesso vi entra in punta di piedi.
AMORIS-LAETITIA2Due anni di lavoro; un sinodo straordinario e poi un altro per giungere alle preziose conclusioni che Papa Francesco ci ha consegnato ridisegnando la grammatica delle relazioni con un linguaggio coinvolgente, delicato, autorevole, tenero avendo chiaro davanti a sé e proponendo a ciascuno l’immagine del cammino in cui ogni storia familiare si realizza e si concretizza.
Amore che è nel tempo; amore che è gioia, amore che genera cambiamenti senza temere il peccato, la rottura, il limite di ciascuno; amore che sa riconquistare e ricominciare; amore che prosegue non senza fatica; amore che genera vita; amore che educa.
Sono tutti i temi di Francesco, che nel mezzo del documento, al suo capitolo IV trovano perfetta sintesi nel richiamo all’Inno alla Carità di San Paolo, riproposto come bussola di questo lungo cammino: amore benigno, paziente; amore che non cerca il proprio interesse; amore che sopporta tutto, amore che tutto contiene.
L’attenzione che la Diocesi ormai da tempo riserva alla famiglia si completa di iniziative, servizi, occasioni: accanto alla formazione necessaria di momenti come questi, prosegue con ottimi risultati il lavoro del Centro diocesano per la famiglia Mons. Angelo Campagna; va avanti con continuità il percorso nelle parrocchie “Dalla religione alla fede” riservato ai genitori dei bambini che si preparano alla prima comunione; e trova concretezza l’idea di essere vicini alle coppie che vivono la difficoltà di una separazione e il disagio conseguente di non poter accedere ai sacramenti o dover rinunciare ad una nuova vita di coppia. In questo è proprio il tribunale interdiocesano ad intervenire.
Anche di questo si è parlato in Cattedrale; Raffaele Santoro, professore di Diritto Canonico presso la Seconda Università degli Studi di Caserta, collaboratore e consulente della Diocesi su questi temi, ne ha parlato con chiarezza anticipando il valore pastorale di questa nuova Istituzione su quello prettamente legale: la Chiesa sceglie di essere sempre più vicina alla gente che soffre e lo fa ponendosi in ascolto, riducendo i costi di eccessive spese di processo, offrendo la possibilità concreta di ricominciare.

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