Laboratori con l’attore Michele Casella per imparare la comunicazione, l’ascolto di sé e degli altri, poi il ricordo della collega Antonia Apisa
La Redazione – La Diocesi di Alife-Caiazzo chiede competenza, professionalità, testimonianza ed entusiasmo alle proprie insegnanti di Religione distribuite sulle scuole del territorio.
In 32 hanno partecipato per 3 giorni al consueto corso di aggiornamento estivo in cui laboratori, confronti, attività, integrano il percorso di ciascuno e lo arricchiscono di imput e conoscenze: ritornare in aula a settembre avrà un valore in più, ma in particolare si potrà donare ai ragazzi qualcosa in più.
Essere prima di tutto, saper comunicare e abitare la scuola con passione: a potenziare questi concetti e far vivere una originale esperienza di abilità sensoriale ci ha pensato lo scrittore e regista Michele Casella. Tecniche di respirazione, laboratori di lettura espressiva, visione della classe come luogo fisico e luogo dell’anima, come coinvolgere gli alunni, come generare fiducia e come accompagnare… Contando sulla partecipazione dell’associazione Siamo alberi della rete Libroteche di Salerno è stato possibile provare tecniche ed esercizi per imparare ad essere migliori.
A Luigi Arrigo, responsabile dell’Ufficio scuola diocesano è toccata la relazione annuale sul rapporto tra Diocesi e Scuole del territorio e i dati sul prossimo anno scolastico. Il confronto a più voci che ne è emerso ha consentito di tracciare un bilancio positivo dell’esperienza degli Idr, della responsabilità assunta con gli alunni e gli studenti, dell’integrazione di questa disciplina con altre materie scolastiche. Con il Vescovo, Mons. Valentino Di Cerbo, l’incontro ha toccato il cuore e la vocazione di ciascun insegnante di religione a partire dall’esperienza del Pastore in occasione della Visita Pastorale presso le scuole dove ha trovato possibilità di dialogo, occasioni di scambio intenso di emozioni e punti di vista diversi tra loro. In questo spazio l’insegnante di religione, accanto agli altri docenti, è custode di vite, esperienze, bisogni e rappresenta la voce alternativa, una proposta di vita fondata sul confronto, sull’accoglienza, sull’esperienza più che sulla teoria “cristiana”.
Un gruppo, quello presente all’incontro estivo, reduce di un percorso che dura ormai da 6 anni, che ha visto sanare relazioni, condividere esperienze ed allargare le prospettive sull’identità di ciascun insegnante e che ha accolto dal Vescovo importanti suggerimenti per il futuro: nessun obbligo ad essere catechista, ma la possibilità di inserirsi nella formazione riservata ai genitori che la Diocesi ha programmato attraverso le Norme per l’Iniziazione Cristiana.
L’aggiornamento si è concluso con una messa di fine anno in ricordo della collega Antonia Apisa scomparsa un anno fa, celebrata nella Cappella del Seminario riaperta per la prima volta dopo il restauro post terremoto.