La premiazione del concorso è avvenuta sabato 9 luglio con la partecipazione di ospiti d’eccezione
Ilaria Cervo – Si è tenuta nel cortile dell’ex Seminario di Caiazzo, la cerimonia di premiazione del primo concorso letterario Una lirica per l’anima. Il premio letterario, fortemente voluto dal professore Peppino Pepe, è stato organizzato dalla Pro Loco Caiazzo in collaborazione con le Associazioni “Termopili d’Italia” e “Laudate dominum” e ha ottenuto il patrocinio del Comune di Caiazzo, la Provincia di Caserta, la Regione Campania e il Ministero degli Interni.
Il concorso, diviso in diverse sezioni, prevedeva vari temi: schema libero, satirico, storico-religioso, la cui lirica vincitrice è stata scelta da una giuria che ha avuto tra i giurati il Vescovo Valentino Di Cerbo, presente anche alla serata di premiazione; una lirica dal carcere e la sezione Junior che ha permesso la partecipazione di tanti piccoli poeti in erba, e ha avuto il merito di coinvolgere numerosi giurati: dai tecnici, alla giuria popolare, fino alla giuria dei ragazzi e quella dei giovani universitari oltre a quella di Pro Loco, Associazione Storica del Caiatino e Associazione Amici di Ochtendung.
Ogni giuria ha premiato la “sua” poesia, ma sono stati gli stessi autori, infine, a scegliere la “Lirica per l’anima 2016” che è risultata essere Echi lontani del poeta Antonio Bicchierri.
La cerimonia, articolata e ricca di interventi, è stata condotta dalle bravissime caiatine Chiara Pepe e Daniela Salzillo le quali, tra le tante cose, hanno letto le motivazioni relative alla scelta delle varie liriche e raccontato vicissitudini e aneddoti legati a diversi personaggi caiatini non più in vita, uno fra tutti, il caro Lino Fiore.
Ad arricchire la serata, tanta musica con la partecipazione di diversi musicisti locali: il pianista Lucio Maioriello che ha suonato alcuni brani composti dal compianto padre Ciccio e cantati dalla presidente della Pro Loco, Maria Fiore, con le parole dei testi scritti dal padre Carlo. Si è esibita anche la soprano Virginia Cimmino; poi è stata la volta del chitarrista Vincenzo Cioffi e il dottor Alfonso Marra che, con chitarra e mandolino, hanno fatto ascoltare brani composti da Raffaele De Sorbo; infine il maestro Angela Musco che, coadiuvata da Francesco Saverio D’Agostino alla chitarra e dal batterista Rosario Gaglione, ha diretto “U’ còr ‘e mammà” che ha cantato Il mio canto libero di Battisti-Mogol.
Numerose liriche sono state recitate dagli attori caiatini Tonino Friello e Giuseppe Fiore; altre dalle giovani caiatine Annamaria Grasso e Ida Sorbo. Hanno letto anche il regista e attore Domenico Rossetti ed Enzo Battarra. A tutti i poeti premiati è stata consegnata una targa ricordo, con un foulard di seta di San Leucio, una mattonella dipinta a mano da Barbara De Francesco e una stampa offerta dall’Associazione Storica, raffigurate l’antica moneta di Caiazzo.
Di seguito i nomi dei poeti premiati e la poesia scelta come “Lirica dell’anima 2016”.
Schema libero: Dante Iagrossi Il posto della pace (premio “Giuseppe Perillo”); Natale Porritiello Vulesse vulà (premio “Lino Fiore”), Carmelo Cossa Mille strade, Giovanni Izzi Canto all’amata, Vincenza Sarno Portalo sempre con te, Massimo Scotti Tre raggi di sole, Antonio Damiano La Terra dall’alto (A Samantha Cristoforetti), Orazio Bongiovanni Oltre tempo, Ciro D’Alesio Se chiudessimo gli occhi ogni tanto, Francesco Fusco Anima, Giuseppe Stillo Una carezza del vento, Mara Spoldi Grandioso silenzio-lettera dallo spazio, Michela Pietropaolo Consapevolezza, Paolo Tulelli Angeli nudi, Antonio bicchierri Echi lontani; schema satirico: Massimo Scotti Sto monno dartri tempi (premio “Antonio Della Rocca); schema storico-religioso: Lorenzo Piccirillo Enodnis I.R.N.I. (premio “Luigi Riccio, Vescovo”); schema “Una lirica dal carcere”: Mauro Pastorello Un vecchio allo specchio; schema libero Junior: Cafararo Mario La mia Italia, Sparano Lea Libertà, Zacchia Elena Stella Un grido d’amore, Scirocco Maria Agnese Pia Tu che stai arrivando, Rotondo Miriana Isola d’amore, Marro Jonathan Quello che presto verrà, Pepe Luca La felicità, Signore Luigi Il vagabondo, Mastroianni Matteo La gara infinita, Ragozzino Davide Donna, Torone Chiara Mi sento serena; premi delle associazioni: Lo sguardo di Dio di Michele Marra; Ho chiesto alle parole di Elisabetta Comastri e Invidia di Marco Nica.
[one_half]La lirica dell’anima 2016
“Echi lontani” di A. Bicchierri
E mi ritrovo bambino all’ombra del mio passato.
Infanzia felice in giochi del temo,
gradi spazi aperti e festa di colori
che raccontavano le stagioni.
I nostri vecchi sedevano alla luce della luna,
parlavano di guerre e di terre lontane
e noi incantati in religioso silenzio,
sogni rincorrevamo
con occhi d’infantile stupore.
Ricordi…
Panni al sole di profumato candore
circondavano madri
che nell’allegro canto
al pozzo attingevano:
ataviche mani di sapienza antica,
ordinaria quotidianità
di sacrificio e povertà.
Valigie di cartone e fazzoletti al vento
su treni di legnose sedute
e strade ferrate di polverosa solitudine
per generazioni che soffrivano,
lontani dall’alveo natio:
umili braccia
alla ricerca di un tozzo di pane…
per vite da sfamare.
Cieli di luna,
albe, crepuscoli
e sbornie tecnologiche
intanto scorrono,
ed in mezzo al guado mi ritrovo
nell’età che avanza
e lieto è il ricordar quel tempo liberato
con nostalgia e sentimento,
in echi lontani
dissolversi nel vento[/one_half]
[one_half_last]Premio Giuseppe Perillo
“Il posto della pace“ di D. Iagrossi
Ditemi che da qualche parte
c’è un posto, dove le ombre
si diradano a poco a poco
ed il nero della notte più fitta
sbiadisce nel rosa tenue del mattino…
Ditemi che c’è una terra,
dove i sogni dei bambini
non si infrangono in mille pezzi
sopra le strade crude della vita
e dove i fiori non perdono
troppo presto il loro profumo…
Ditemi che c’è un campo,
immenso, verde e ventoso,
dove anche il rancore più denso
svapora lieve come acqua salata
al calore acceso dell’estate,
dove l’odio più feroce si spegne,
come un piccolo fuoco,
ed il perdono non costa più fatica…
Ditemi che un giorno non ci saranno
più muri a nascondere lo splendore
immacolato del sole, né barriere
di filo spinato che bloccano
il flusso convulso delle speranze.
Ditemi che c’è un mondo
non lontano da qui,
dove nessuno ricorda più
le pagine grigie della memoria,
le parole false di Caino,
il boato assordante di Hiroshima
e l’odore di carne bruciata ad Auschwitz,
dove si scopre finalmente
il sorriso di rassicurante di Dio…
Ditemi che c’è, ed insieme lo troveremo[/one_half_last]