Home Chiesa e Diocesi Terremoto 2013. Riaprono le chiese di Piedimonte Matese danneggiate dal sisma

Terremoto 2013. Riaprono le chiese di Piedimonte Matese danneggiate dal sisma

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Riaprono le chiese dopo il terremoto di tre anni fa: Ave Gratia Plena, San Marcello e San Michele, San Rocco. Settembre di festa per la Diocesi di Alife-Caiazzo e le comunità parrocchiali cittadine

La Redazione | Ieri i rintocchi delle campane di Ave Gratia Plena, dove gli operai stanno ultimando piccoli lavori hanno lasciato intendere che finalmente ‘è fatta’.
Cresce l’attesa e si tira un sospiro di sollievo: i fedeli ritorneranno nelle loro chiese; i sacerdoti e i rispettivi collaboratori  avranno nuovamente gli spazi e i luoghi necessari alla pastorale; la città riavrà i suoi tesori d’arte. L’iter di restauro e consolidamento è stato lungo, ma la Diocesi restituisce al territorio dei beni preziosi, migliori di prima, garantendone ancora per lunghi decenni la conservazione e la fruibilità.chiesa ave gratia plena riapre dopo il terremoto matese
Quando riapriranno le chiese?
Il 1 settembre, alle 18.30 Mons. Valentino Di Cerbo con il parroco don Emilio Meola riaprirà la chiesa di San Marcello e San Michele (Sepicciano);
il 4 settembre alle 18.00 toccherà alla comunità di Ave Gratia Plena con don Emilio Salvatore far ritorno nel suggestivo tempio di piazzetta Annunziata;
toccherà infine alla chiesa di San Rocco – nel territorio della parrocchia di Santa Maria Maggiore guidata da don Andrea De Vico – la cui riapertura è fissata per il 18 settembre alle 18.30 (nel caso di variazione agli orari provvederemo ad informare i lettori).

Sono trascorsi 32 lunghi mesi da quella sera in cui un terremoto di 4.9 gradi di intensità sulla scala Richter, ad una profondità di 10 km, colpì il Matese (Sfoglia il numero di Clarus gennaio 2014 dedicato a quegli eventi).
Epicentro nel sottosuolo di Castello del Matese e aree limitrofe, ma il sussulto della terra si avvertì fino a Napoli, tanto che le prime notizie diffuse dai telegiornali diedero superficialmente, come riferimento geografico del sisma, proprio il capoluogo campano.
Alle ore 18.08 in diverse chiese della Diocesi di Alife-Caiazzo si celebrava la messa domenicale: tanta paura, la necessità di scappare, il timore che di secondo in secondo potesse essere sempre peggio.
Nessun danno alle persone, ma alle chiese in prossimità dell’epicentro sì.
Accertamenti, verifiche dei danni, la necessità di chiudere ben 11 strutture, la possibilità di accedere a fondi economici garantiti dalla Regione Campania e poi l’apertura dei cantieri.
Il primo edificio ad essere stato riaperto, perché interessato da lavori di minore entità è stata la chiesa di San Tommaso d’Aquino, nota come San Domenico, poi la basilica di Santa Maria Maggiore (entrambe a Piedimonte Matese), poi la chiesa di Sant’Antonio (Castello del Matese), successivamente la Cappella del Seminario (a Piedimonte Matese), poi ancora la chiesa parrocchiale di Santa Croce e e il più piccolo edificio di Santa Maria di ogni grazia (Castello del Matese).

Nelle foto, la riapertura di Santa Croce a Castello del Matese

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