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Baia e Latina. Per la festa di San Lorenzo un pensiero particolare alle famiglie e ai giovani

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Un nuovo comitato per organizzare la festa religiosa; i giovani che negli anni passati ne avevano cura sono in buona parte emigrati all’estero

san lorenzo Baia e LatinaPatrizia  Merola | Mancano pochi giorni alla festa di San Lorenzo Martire, titolare della omonima parrocchia in Baia e Latina. Negli ultimi anni questa è stata organizzata da un numeroso gruppo di giovani. L’idea nata dal compianto don Ciro Papa e portata avanti in seguito da don Antonio Sasso e da don Leon Iwanowic, non ha trovato seguito dopo che l’emigrazione di massa degli ultimi anni che ha costretto maggiormente giovani e famiglie della piccola comunità ad andare a cercare fortuna all’estero.
Quest’anno il comitato dei giovani non si è costituito, e pur di non lasciar passare il giorno di San Lorenzo senza ricordarlo hanno preso in mano la situazione un gruppo di collaboratori parrocchiali, con l’intento di organizzare almeno la festa religiosa.
Su suggerimento di don Antonio, si è anche pensato di dare un senso nuovo al triduo, arricchendolo spiritualmente con delle riflessioni sulla famiglia e sui giovani, centro e fulcro della vita sociale e del nostro futuro. Oggi più che mai la famiglia attraversa momenti difficili, dal punto di vista economico e dei valori che dovrebbero mantenerla solida ed unita, quali la collaborazione, la pazienza, la forza nei momenti difficili. Di conseguenza i giovani hanno meno punti di riferimento, hanno esempi non sempre validi da seguire e valori che non vengono tramandati.
Si è pensato di ricordare, il giorno della festa, i numerosi giovani di Baia e Latina che ci hanno lasciato, anche con testimonianze degli amici e dei parenti. Ogni sera alle 18.00 sarà celebrata  la messa cui si inseriranno dei momenti di riflessione: il primo giorno del triduo sarà il prof. Francesco Grauso ad esporre riflessioni su “Aspetti storici della famiglia”; il secondo giorno invece sarà la prof.ssa Cristina Nacca a parlare della “Famiglia prima educatrice”; il terzo toccherà a Carmine Di Cerbo fornire una riflessione su “I giovani e il sociale”, Si spera in questo modo di dare una spinta sia alle vecchie che alle nuove generazioni, in particolare si auspica una maggiore partecipazione alla vita sociale e parrocchiale dei giovani, troppo spesso in preda all’apatia ed all’indifferenza verso ciò che li circonda.

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