E una volta spenti i riflettori sul dramma di numerose famiglie, noi continueremo ad esserci
È un invito accorato quello della Caritas diocesana di Alife-Caiazzo.
Continuare a donare, sostenere le iniziative che le diverse parrocchie diocesane hanno intrapreso già all’indomani del sisma che ha colpito l’Italia centrale: sono impegni, anche piccoli, a cui rimanere fedeli ancora per molto perchè l’emergenza non si esaurirà in poche settimane.
Come già anticipato, il prossimo 18 settembre in tutte le chiese d’Italia di terrà una colletta nazionale in cui confluiranno le raccolte in denaro già anticipate in queste settimane: esse tramite le Caritas diocesane, saranno consegnate a Caritas Italiana che in accordo con le Diocesi colpite dal sisma provvederà all’assegnazione, alla ricostruzione, e al lungo periodo di sostentamento della popolazione.
La solidarietà della gente, di cui già si apprezza la generosità e la prontezza della risposta nella Diocesi di Alife-Caiazzo, si affianca a quel milione di euro che la Chiesa Cattolica Italiana ha messo a disposizione delle comunità terremotate dai fondi 8xMille.
Intanto Caritas Italiana, in una nota invita a tutte le Diocesi fa sapere che non ha previsto al momento raccolte di viveri, vestiario, suppellettili o altro materiale; relativamente alla disponibilità manifestata da numerosi volontari per recarsi nei territori colpiti, si ribadisce che al momento non è possibile per non appesantire il lavoro delle Chiese locali e di quanti sono già impegnati sui territori terremotati.
Una delle raccomandazioni maggiori rivolte alla Caritas diocesane è quella di evitare a breve visite nei luoghi colpiti perché stanno provvedendo all’assistenza e alle emergenze le Caritas di Lazio, Marche, Umbria, e Abruzzo Molise.
Freno anche sui gemellaggi – segno bello di partecipazione attiva nella costruzione della comunione, si legge nel comunicato – ma come spiegano da Caritas italiana ogni catastrofe ha precise peculiarità che richiedono attenzioni adeguate tenendo conto della conformazione dei territori, della frammentazione delle comunità, della presenza in loco di cittadini residenti e non.
Risposte idonee alle tante richieste che arrivano dalle Diocesi italiane, Caritas potrà fornirle solo dopo il 5 ottobre, data del prossimo Consiglio Nazionale: quando i riflettori cominceranno a spegnersi, la luce della solidarietà di tutta la Chiesa italiana non verrà meno, e sarà quello il tempo per pianificare l’aiuto necessario per i prossimi anni.
La Diocesi di Alife-Caiazzo è pronta a dare una mano.