Home Chiesa e Diocesi Don Mimmo Battaglia, vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Angata de’ Goti. L’ordinazione episcopale

Don Mimmo Battaglia, vescovo di Cerreto-Telese-Sant’Angata de’ Goti. L’ordinazione episcopale

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don mimmo battaglia

Protagonisti della celebrazione eucaristica i detenuti e i giovani che da don Mimmo hanno imparato la misericordia, l’amore, la speranza

La Redazione – Si è conclusa da pochi minuti la messa nel duomo di Catanzaro dove don Mimmo Battaglia è stato consacrato vescovo. Una chiesa gremita di fedeli: autorità locali, amici e i tanti giunti dalla sua nuova Diocesi.
Circa 300 i fedeli sanniti e una decina di sindaci per salutare il nuovo Pastore che dal prossimo 2 ottobre sarà alla guida della comunità di Cerreto-Telese-Sant’Angata de’ Goti.
Una celebrazione sentita, vissuta, desiderata dalla terra di Calabria che nel suo don Mimmo vede oggi compiersi il disegno di Dio su un uomo semplice, amato dal Padre, innamorato dei fratelli sofferenti ai quali ha portato il Vangelo e Cristo stesso.
Il suo impegno sociale tra poveri e detenuti oggi, nel Duomo di Catanzaro, ha trovato risposta nella presenza di quelle persone che dalle sue mani hanno ricevuto misericordia, affetto, comprensione.
Nato il 20 gennaio 1963 a Satriano, dopo gli studi teologici e l’ordinazione sacerdotale (16 febbraio 1988) ha ricoperto numerosi incarichi pastorali al servizio della sua Diocesi e altri al mondo degli ultimi e degli emarginati: dal 1992 è stato Presidente del Centro Calabrese di Solidarietà, struttura legata alle Comunità Terapeutiche (FICT) di don Mario Picchi. Dal 2000 al 2006 è stato Vicepresidente della Fondazione Betania di Catanzaro (opera diocesana di assistenza-carità). Dal 2006 al 2015 ha ricoperto l’incarico di Presidente Nazionale della Federazione Italiana delle Comunità Terapeutiche.
don mimmo battaglia 2A presiedere la celebrazione eucaristica e consacrare don Mimmo vescovo, l’arcivescovo metropolita di Catanzaro Mons. Vincenzo Bertolone che per il suo sacerdote ha speso parole di affetto e riconoscenza, indicando la strada, tracciando la rotta, il profilo del buon Vescovo “che egli saprà essere”. Con il Pastore di Catanzaro, hanno consacrato anche i vescovi emeriti della Diocesi Mons. Ciliberti e Cantisani e poi Mons. Giancarlo Bregantini, e Mons. Michele De Rosa, quest’ultimo vescovo emerito della Diocesi sannita.
Venti in tutto i Vescovi presenti alla cerimonia religiosa tra quelli di Calabria e Campania.
La passione per l’uomo di Mons. Mimmo Battaglia non è soltanto storia di un recente passato, perchè il primo segno che per sempre lo legherà alla sua nuova Diocesi sarà la visita il prossimo 2 ottobre (data del suo ingresso a Cerreto) presso il carcere minorile di Airola e presso il locale monastero delle Monache Clarisse ancor prima di incontrare in Cattedrale a Cerreto l’intera comunità di fedeli.
Al termine della celebrazione, non senza emozione, ha voluto esprimere i suoi sentimenti con la preghiera: un inno alla vita e a Dio, un dialogo con il suo Signore in cui non ha tralasciato il ricordo di alcuno tra i volti incontrati sul suo cammino di sacerdote: “Stasera venendo in cattedrale ho visto i miei ragazzi che vengono dal mondo della sofferenza e i poveri che ho incontrato in questi anni quelli che mi sono stati maestri, era come se entrassi nella sinagoga di Nazareth una umanità ferita che si rialza. È il momento dei ringraziamenti ho pensato sempre a questo momento a tutti quelli che hanno dato gioia. Ognuno di voi riconoscerà se stesso dietro le parole che non dirò. Nonostante la mia inadeguatezza il Papa mi ha chiesto di servire la chiesa”.

La Diocesi di Alife-Caiazzo non ha fatto mancare la sua presenza alla celebrazione.
Mons. Valentino Di Cerbo, originario della diocesi sannita che già alla nomina del nuovo vescovo salutava con simpatia e premura il giovane fratello, è stato tra i vescovi campani partecipi di questo evento di grazia (nella foto a sinistra, prima della Messa). 
L’intera comunità di Alife-Caiazzo
 saluta il vescovo Mimmo, nella certezza che il suo cammino pastorale continuerà ad essere povero, essenziale, rivestito della Parola di Dio che si traduce nel gesto umile ma concreto di chi tende continuamente la mano, cammina affianco e sostiene il passo vacillante di tanti fratelli e sorelle in cerca di giustizia, di verità, di fiducia.
Buon cammino…

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