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Da Caiazzo a Calcutta, il nostro incontro con Madre Teresa

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Il ricordo di don Giovanni Fusco: l’incontro con Madre Teresa di Calcutta

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La Redazione È stato un incontro fatto di preghiera e tanta semplicità, e a raccontarlo a noi di Clarus è don Giovanni Fusco, parroco di San Nicola de’ Figulis e Direttore dell’Ufficio Pellegrinaggi diocesano. Don Giovanni ci parla del viaggio in India compiuto nell’agosto del ’94, quando, insieme anche ad alcuni parrocchiani, potè conoscere Madre Teresa di Calcutta, santa dal 4 settembre scorso, e scambiare con lei poche ma intense parole, quelle che sono bastate per lasciare il segno.

Quando nel 1994 ho organizzato il viaggio in India non c’era in progetto l’incontro con Madre Teresa“. È con espressione di meraviglia che don Giovanni c’introduce nel racconto di quell’esperienza esclusiva.
Terminata la vista a Nuova Delhi e dopo una sconvolgente traversata del Gange, durante la quale assistemmo alla cremazione di cadaveri su delle pire di legna bruciate all’aria aperta, fummo investiti anche dalle ceneri che venivano gettate nel Gange e vedemmo cadaveri galleggiare sulle acque del fiume sacro, ci spostammo a Calcutta. Il viaggio in aereo fu alquanto particolare perché, giunti all’aeroporto e dopo aver aspettato circa quattro ore, l’aereo non partì e ci riportarono in albergo. Al mattino seguente, al secondo tentativo fummo più fortunati e così finalmente arrivammo a destinazione. Nel corso delle varie visite alla città chiesi alla guida se fosse possibile incontrare Madre Teresa, ma ricevemmo risposta negativa, perché la suora era impegnata nelle sue visite. Nel pomeriggio, mentre ci spostavamo per vedere altri monumenti, ci trovammo a passare accanto all’abitazione delle consorelle. Così, in compagnia della guida, bussammo alla porta che presto ci venne aperta“.
A questo punto, don Giovanni affida la cronaca di quella magica giornata a parole cariche di emozione; gli attimi di attesa furono tanto intensi da far balenare nella mente domande e dubbi.
Ad un certo punto si aprì una porta e apparve lei, Madre Teresa, piccola, smunta e scalza. L’accogliemmo applaudendo, e poi ci accomodammo. Parlammo per più di mezz’ora; lei rispondeva alle nostre domande con semplicità. Ci ammonì varie volte sull’importanza della preghiera e ci raccomandò di farne attività assidua e di amare specialmente i più deboli. Alla fine distribuì un bigliettino a ciascuno. Quel foglietto io lo custodisco sempre gelosamente, ogni tanto lo rileggo per far rivivere nel mio cuore la serenità e la commozione che provai quell’ormai lontano 6 agosto del 1994. Ricorderò Madre Teresa come una persona umile e al contempo imponente, un modello per le nostre vite, come la Chiesa esorta a considerarla. Grazie Madre Teresa di Calcutta e continua a proteggerci tutti!“.

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