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Piedimonte Matese. Conclusa la Festa della Libera, ora spazio alla solidarietà

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Bilancio positivo per la Confraternita, con un più forte impegno verso la Parrocchia ed i più deboli e con un occhio di riguardo alle popolazioni colpite dal sisma

Alfonso Feola | Nello scorso fine settimana si sono spenti i riflettori sulla Festa di Santa Maria della Libera, l’appuntamento rionale che la Confraternita omonima cura da circa tre secoli all’interno di uno dei quartieri popolari più belli e pittoreschi della città di Piedimonte Matese. Molto positivo il bilancio di questa edizione, la seconda dal momento in cui, nel 2014, la Confraternita è stata rifondata, riappropriandosi del suo appuntamento più rappresentativo. Quest’anno la ricorrenza ha assunto un sapore molto particolare, essendo divenuta la festa con cui la comunità di Ave Gratia Plena ha festeggiato il rientro nella propria Chiesa parrocchiale, ristrutturata dopo il sisma del 2013.
La novena è stata preceduta da un triduo di spiritualità sul Monte Muto, dove le tre comunità parrocchiali di Piedimonte si sono ritrovate ai piedi di Santa Maria Occorrevole per meditare sul “camminare insieme”, mentre il novenario di preparazione, iniziato il 30 agosto presso la Chiesa di San Filippo Neri ed incentrato sul tema Sotto lo sguardo di Maria, liberi dall’Individualismo per diventare Comunità che cammina insieme, ha visto una presenza di fedeli molto più nutrita rispetto al previsto, grazie anche al contributo del parroco don Emilio Salvatore e di don Domenico La Cerra, che si sono avvicendati in appassionate e profonde riflessioni.
Suggestiva è stata la presenza della sola statua quattro-cinquecentesca della Vergine, la più antica, scelta per favorire la permanenza della statua settecentesca in Parrocchia, al momento della riapertura. Nel frattempo, il Rione Vallata è entrato pian piano nel fermento, grazie sia all’impegno di Enrico e Paride D’Errico da Teano, che lo hanno decorato con splendide luminarie, che alla partecipazione dei residenti, che hanno decorato i loro balconi a festa. All’indomani della riapertura di Ave Gratia Plena, il 5 settembre si è entrati nel triduo finale del novenario: durante le giornate del 6 e del 7, in ossequio Pellegrinaggio Diocesano a Roma, la Confraternita ha ritenuto opportuno non programmare una prima serata di festa e di intensificare la preghiera. L’8 settembre finalmente è stata la volta dei festeggiamenti veri e propri: dopo le Sante Messe del mattino, nel pomeriggio si è incamminata la breve processione, che ha toccato le vie più importanti del Rione e si è conclusa solennemente nella Chiesa parrocchiale, dove la Santa Messa vespertina è stata animata dal Coro parrocchiale, in collaborazione con il Maestro Salvatore Lamberti, che ha fatto riascoltare, per la seconda volta in pochi giorni, la voce tonante dell’antico Organo risalente al 1750.

Terminata la parte religiosa della festa, via Annunziata si è animata con La Notte azzurra, un percorso a tema Mariano lungo via Annunziata, che ha cercato di coinvolgere gli abitanti del Rione (come accadde nell’anno precedente per La Notte degli Angeli), rinnovando al contempo la formula originaria della festa, che una volta invece prevedeva la localizzazione del programma civile in Largo Pioppetelli: con un’animazione spalmata per il secondo anno consecutivo direttamente lungo la strada, è stata offerto anzitutto un repertorio tradizionale, a base di Musica napoletana e ballo liscio, dai complessi musicali diretti da Mario Merola e da Giuseppe Cucciolillo, mentre Dream Animation ed i suoi instancabili ragazzi hanno permesso anche ai più piccoli di divertirsi con giochi e gadget a tema. Impareggiabili, nel primo tratto di percorso dedicato agli Artisti ed artigiani, le esposizioni di opere di dovute ad eccellenze tipicamente locali, sulle quali quest’anno ha spiccato la partecipazione di Giuseppe Orefice, Maestro infioratore alifano, vero e proprio punto di riferimento locale nella realizzazione di tappeti istoriati: sue le immagini della Madonna della Libera, di Papa Francesco (nonché lo stesso logo del Giubileo della Misericordia), che sono andate ad aprire il percorso, arricchendo il già straordinario complesso di archi sottostante al campanile di Ave Gratia Plena.
Nel punto di congiunzione tra il tratto dedicato agli Artisti e quello dedicato alle associazioni, nella Chiesa di San Filippo si è tenuta la mostra Misericordiosi come il Padre, che ha raccontato il percorso cronologico della Confraternita della Libera dall’anno della fondazione (1633) fino ad oggi: attraverso un percorso fatto di pannelli ed immagini di archivio, messe a disposizione da confratelli e discendenti di confratelli ancora residenti sul posto, si giungeva nell’area del presbiterio, dove il Dott. Luigi Arrigo, Responsabile della Biblioteca diocesana, ha curato l’esposizione di antichi documenti d’epoca, come ad esempio il “Regio Assenso” (riconoscimento della Confraternita da parte del Re di Napoli Ferdinando IV, risalente al 1787).
Insomma, una festa riuscita, ricca di Fede, tradizione, innovazione ed aspetti culturali, che si avvia a diventare nuovamente un appuntamento culminante ed atteso dai residenti di Vallata e che va pienamente ad iscriversi in quella bella storia di Fede ed impegno pastorale che anima la Confraternita della Libera da oltre tre secoli: in accordo tra Parroco e Confraternita infatti, il ricavato dei festeggiamenti andrà a finanziare alcune iniziative parrocchiali per l’annata 2016/17, ormai alle porte. Intanto, una cifra simbolica è già andata a finanziare il progetto “Un sorriso per Amatrice” che porterà presto in Centro Italia una serie di aiuti promossi dalla dinamica Associazione “Dream Animation”, da due anni tra i principali patners della Confraternita nella realizzazione della Festa della Libera. Una forma di solidarietà diretta che è aperta a tutti: per maggiori informazioni, telefonare al 340.3600352 oppure inviando un messaggio alla omonima pagina Facebook.

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