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San Gennaro, venerato anche a Piedimonte Matese. Le tracce di un’antica devozione

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Non tutti conoscono il legame tra la città matesina e il Patrono di Napoli. Il suo busto è custodito nella Basilica di Santa Maria Maggiore

A cura della Parrocchia di Santa Maria Maggiore  

Il 19 settembre, la liturgia ci ricorda la festa di San Gennaro, vescovo e martire nonché patrono della Campania. Il suo busto, custodito nella basilica di Santa Maria Maggiore, sarà esposto alla venerazione dei fedeli domenica 18 settembre e lunedì 19, giorno della festa. In questa occasione alle 18 sarà celebrata la messa.
Non tutti sanno, probabilmente, che questa figura così importante è legata a filo doppio al territorio del Matese: infatti San Gennaro fu eletto vescovo di Benevento, città poco distante dai borghi matesini e della media Valle del Volturno, per i quali è sempre stato un importante punto di riferimento. A Benevento svolse il suo intenso apostolato.
Ma sono anche molti altri i legami fra San Gennaro e  la storia dell’arte sacra sul territorio della diocesi di Alife-Caiazzo e in particolare di Piedimonte Matese.

Nella cittadina capoluogo del Matese, in particolare nella parrocchia di Santa Maria Maggiore, San Gennaro, un tempo patrono del Regno, si venerava nella chiesa di San Sebastiano, uno dei tesori architettonici più belli dell’omonimo quartiere situato, tra l’altro, ai piedi del sentiero seicentesco che conduce ai conventi del Mote Muto. Il giorno della ricorrenza religiosa si celebrava anche una festa pagana e nei dintorni vi si svolgeva una fiera.
Il 5 Agosto 1704, la duchessa Aurora Sanseverino, donna illuminata e poetessa arcadica, moglie di Niccolò Gaetani, figura fra le più rappresentative del ricco passato della storia cittadina, donò una reliquia del santo in una custodia d’oro della quale, purtroppo, non si hanno più notizie.
Oltre al mezzo busto, venerato nella Basilica di Santa Maria Maggiore, a Piedimonte Matese sono presenti anche altre raffigurazioni di San Gennaro. Fra questi, vanno senz’altro segnalati “Il martirio” dipinto da Nicola Maria Rossi, che si trovava all’interno del Palazzo Ducale, e una maiolica in cornice, ancora oggi visibile sulla facciata dell’ex  Palazzo Merolla, di fronte Largo San Domenico. La maiolica fu commissionata dal canonico di Santa Maria Maggiore, Luigi Merolla, in onore del padre, che si chiamava appunto Gennaro, proprietario del palazzo.

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