Insiste ancora una volta il Papa, “non spettacolizzare le notizie” perché la dignità umana vale molto di più
da Radio Vaticana | Ieri è stato reso noto il tema scelto da Papa Francesco per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali 2017: (Is 43,5). Comunicare speranza e fiducia nel nostro tempo. Si tratta della 51ª Giornata dedicata dalla Chiesa ai mass media e si svolgerà il prossimo 28 maggio.
In un comunicato a commento del tema, la Segreteria per la Comunicazione osserva che ”anestetizzare la coscienza o farsi prendere dalla disperazione sono due possibili malattie alle quali può condurre l’attuale sistema comunicativo. È possibile che la coscienza si cauterizzi, come ricorda Papa Francesco nella Laudato si’, a causa del fatto che spesso professionisti, opinionisti e mezzi di comunicazione operando in aree urbane distanti dai luoghi delle povertà e dei bisogni, vivono una distanza fisica che spesso conduce a ignorare la complessità dei drammi degli uomini e delle donne”.
“È possibile – prosegue la nota – la disperazione, invece, quando la comunicazione viene enfatizzata e spettacolarizzata, diventando talvolta vera e propria strategia di costruzione di pericoli vicini e paure incombenti. Ma in mezzo a tale frastuono si ode un sussurro: ‘Non temere, perché sono con te’. Nel suo Figlio, Dio si è reso solidale con ogni situazione umana e ha rivelato che non siamo soli, perché abbiamo un Padre che non dimentica i propri figli. Chi vive unito a Cristo, scopre che anche le tenebre e la morte diventano, per chiunque lo voglia, luogo di comunione con la Luce e la Vita. In ogni avvenimento cerca di scoprire cosa succede tra Dio e l’umanità, per riconoscere come Egli stesso, attraverso lo scenario drammatico di questo mondo, stia scrivendo la storia di salvezza”.
“Noi cristiani – conclude il comunicato – abbiamo una ‘buona notizia’ da raccontare, perché contempliamo fiduciosi l’orizzonte del Regno. Il Tema della prossima Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali è un invito a raccontare la storia del mondo e le storie degli uomini e delle donne, secondo la logica della ‘buona notizia’ che ricorda che Dio mai rinuncia ad essere Padre, in nessuna situazione e rispetto ad ogni uomo. Impariamo a comunicare fiducia e speranza per la storia”.
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