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Cittadini e credenti con una marcia in più

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il valore di un diario lo pesa soltanto il suo autore; il lettore è dentro a quelle pagine fino ad una soglia, oltre la quale parole versi, espressioni, punteggiature hanno un senso definitivo solo per chi ha scritto e, con mano veloce, ha impresso un’emozione, un ricordo, un volto incrociato, un dolore.grestE quante volte è bastata una sola parola su quella pagina, e nient’altro da aggiungere.
Poche lettere ad evocare un cosmo di sentimenti, personalità, ideali.
Sull’ultimo numero di Clarus mensile ecco le pagine dei diari che hanno accompagnato l’estate di molti giovani e ragazzi: sono le mani che hanno scritto i fogli di storia della Diocesi di Alife-Caiazzo; una pagina che torna di frequente nel grande libro dei racconti della chiesa locale, custode di esperienze spesso simili, i cui protagonisti cambiano.
Sono i numerosi ragazzi che anche solo transitando velocemente attraverso una significativa esperienza parrocchiale, in oratorio, in Azione Cattolica, ne sono usciti con un sorriso, una certezza e mille domande di vita in più.
Viaggiatori nella vita. Alcuni tra loro hanno scelto i luoghi di chiesa anche semplicemente per brevi momenti; altri, di quei luoghi, ne hanno fatto una scelta di vita decidendo di restare, di servire, di aiutare altri come loro a crescere con il Vangelo in tasca. In tanti hanno scritto su quelle pagine e oggi, seppur su strade lontane, continuano a guardare con rispetto, con entusiasmo, riconoscenza “quel campo scuola che un po’ mi ha cambiato la vita”, “quell’adorazione eucaristica che non ho mai più ripetuto…”. Queste pagine raccolgono i racconti dei mesi appena trascorsi: un sacerdote, un seminarista, diversi giovani, qualche educatore, una mamma hanno voluto lasciare un segno, una traccia, parole dettate dal cuore e donate a noi lettori perché ne siamo partecipi, perché continuiamo a credere che la Giornata Mondiale della Gioventù non è un’ammucchiata di giovani come si ostina a ripetere qualche nostro adulto, che il campo scuola parrocchiale non corrisponde ad una settimana di vacanza (“magari!” risponderebbe qualche educatore impegnato con turni di 24 ore in quella straordinaria esperienza), che un grest non sono giochi e balli da villaggio turistico.
C’è molto di più. C’è la fatica, la sfida e l’impegno di sacerdoti e laici a preparare e prepararsi: ognuna di queste iniziative è il concentrato di un percorso di fede, alleggerito dallo spirito di festa e di allegria tipico del tempo estivo, che rimane un tempo di vacanza e di divertimento. C’è l’organizzazione minuziosa delle giornate, dei temi, dei contenuti. Dall’alba a notte fonda tutto deve avere un senso, un filo conduttore; le pause, e i momenti fuori orario sono solo l’altra faccia di quella stessa medaglia di valori portata al collo da quanti, in quella esperienza, scelgono di immergersi totalmente.
Fiducia. Diamo fiducia alle loro parole.grest-salesiani-2016
E come famiglia di credenti ricordiamoci più spesso di loro nelle nostre preghiere; non accontentiamoci di sorridere di fronte alle foto che li ritraggono felici, non limitiamoci ad un like sulle pagine facebook ridondanti di simpatici selfie, non fermiamoci all’espressione “bravi ragazzi”. Se è Dio stesso a fare il tifo per loro “come il più irriducibile dei tifosi”, ha spiegato Papa Francesco alla Gmg di Cracovia, perché non provarci anche noi più adulti ad incitarli e sostenerli?
La continuità della loro esperienza di fede, spesso ritrovata unicamente ed esclusivamente nei nostri contesti estivi, dipende dalla serietà con cui sapremo accogliere questo diario di viaggio e contribuire a renderlo un capolavoro, non un’opera d’arte letteraria o cinematografica come la storia ha voluto per molti autori, ma una pagina da conservare e meditare per gioire con quei 30 o 40 o 100 in più che hanno scritto “Gesù? L’ho incontrato davvero”.
Quante parrocchie hanno bisogno di questa sana freschezza, dello spirito che entusiasma e rende una famiglia viva e dinamica!
Abbiamo raccolto le pagine dei volenterosi che hanno messo nero su bianco, per i nostri lettori, il racconto del loro viaggio estivo; tanti altri percorsi, non presenti qui, sono stati compiuti con lo stesso spirito e l’unico sogno: rendere più bello un “tempo” di vita, dare ad esso il sapore della bontà e della verità che fa bene al cuore, e aiuta ad essere cittadini e credenti con una marcia in più.

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