Dopo il 2012 e il 2014, anche il 2016 si sta rivelando poco favorevole alla produzione di castagne nell’area circostante il vulcano di Roccamonfina, con un calo del 90% circa.
Cause del preoccupante fenomeno la cinipide e altre malattie che aggrediscono il castagno e delle quali si è parlato durante il convegno dello scorso 1° ottobre, S.O.S. Castanicoltura vulcano Roccamonfina, promosso dall’Associazione di castanicoltori “Verde Collina”, in collaborazione con l’Amministrazione comunale di Roccamonfina e la Comunità Montana “Monte Santa Croce”.
A esprimersi in merito all’argomento diversi esperti di livello nazionale, coordinati dal giornalista Ildebrando Caputo, tra cui l’entomologo Alberto Alma, Direttore della Scuola di Agraria e Veterinaria dell’Università di Torino; il patologo vegetale Paolo Gonthier sempre dell’Università di Torino; Antonio De Cristofaro, Vice Direttore di dipartimento dell’Università del Molise; Rita Parrillo del Centro Frutticoltura di Caserta.
Come sottolineato il prof. Alma, la cinipide rappresenta ormai un nemico biologicamente gestito nelle regioni del Nord Italia, dove per i castagneti è iniziata una nuova e positiva stagione. Per il Sud si prevede la stessa sorte, ma occorre avere pazienza, e “aspettare il completamento del ciclo”.
Franco Di Pippo, Presidente di “Verde Collina”, ha infine esortato gli amministratori a contribuire anche economicamente allo sviluppo del settore castanicolo.
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Roccamonfina. Produzione di castagne in calo, il convegno con gli esperti del settore
S.O.S. Castanicoltura vulcano Roccamonfina è il titolo dell'incontro che si è tenuto sabato scorso