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Ponte Margherita che divide la politica e il territorio

700mila euro per rimettere in sicurezza la struttura chiusa ormai da gennaio 2015. Ma il Comitato Pro Ponte non ci sta e chiede di contenere la spesa pubblica puntando su più oculate e precise verifiche strutturali

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assemblea-comitato-pro-ponte-margherita-1Si spacca la politica altocasertana non solo sui risultati inaspettati, ma perfino sulle modalità di approccio al problema, esasperando un clima già teso a causa della oggettiva difficoltà dei residenti, ma soprattutto dei commercianti, tagliati fuori dalle vie di comunicazione che contano.
Quando a gennaio 2015 Ponte Margherita veniva chiuso per verifiche urgenti sul suo stato di salute già si divideva il fronte dei pro e dei contro circa le misure di tutela e di risoluzione del problema, seppur la coscienza – più volte palesata dall’allora presidente della Provincia Angelo Di Costanzo – che la situazione economica dell’Ente da lui presieduto non avrebbe consentito nell’immediato le risposte auspicate.
Poi la possibilità, grazie alla Regione Campania di procedere alla messa in sicurezza e successivo progetto di ricostruzione della infrastruttura.
Ad agosto il progetto della Provincia. Ad ottobre, con il decreto n. 109, grazie ad una già approvata variazione al bilancio con il Facente fuzioni Silvio Lavornia, si definiscono i termini per la pubblicazione del bando per la messa in sicurezza del ponte.
Protagonista indiscusso nei lunghi mesi di attesa il Comitato Pro Ponte, che attraverso numerosi incontri e scontri ha tentato di far dialogare la politica e convergere verso soluzioni comuni, necessarie al bene di un territorio altocasertano sempre più isolato.
L’ultima polemica, solo di alcuni giorni fa, cui partecipa attivamente il sindaco di Alife Salvatore Cirioli, è proprio nei confronti della Provincia di Caserta che – come si legge nel successivo comunicato alla riunione tenutasi ad Alife nella sala consiliare – “ha provveduto alla chiusura del Ponte de quo, ignorando, con cognizione di causa, quanto dettato dal punto C8.3 della Circolare applicativa delle Norme Tecniche per le Costruzioni (NTC08) di cui al DM 14/01/2008 e s.m.i., la quale testualmente recita: «Per le opere pubbliche strategiche con finalità di protezione civile o suscettibili di conseguenze rilevanti in caso di collasso, date le possibili implicazioni economiche e sociali degli esiti delle verifiche, è opportuno che le stesse siano anche esaminate da soggetti revisori non intervenuti nella valutazione.»”.

chiusura ponte margherita pericolo (1)

Chiusura del ponte azzardata e prematura secondo i cittadini che costituiscono il Comitato. “Rifacendosi allo stato dell’arte in materia – prosegue il comunicato – ovvero alle procedura di verifica dei ponti individuate dal CIAS “Centro Internazionale di Aggiornamento Sperimentale-Scientifico”, struttura costituita da alcuni tra i migliori professionisti ed accademici in materia di ingegneria civile con particolare riferimento proprio ai ponti,  si è potuto e dovuto constatare che sui 16 punti all’uopo individuati in uno specifico “Manuale di Valutazione dello stato dei Ponti”, al capitolo “Valutazione della capacità portante di un Ponte”, ben 5 sono completamente disattesi. Nello specifico, lo studio è manchevole di:
1. Prove di omogeneità dinamica su tutte le campate per determinare le due più flessibili sulle quali infittire le indagini sui materiali ed eseguire le prove di carico, come da NTC 2008;
2. Prova di carico statica a carichi ridotti necessaria per la calibrazione del modello numerico del ponte;
3. Calibrazione del modello numerico, variando le condizioni al contorno, come vincoli  e moduli di elasticità dei materiali, finché le frequenze proprie e gli abbassamenti rilevati sperimentalmente tramite la caratterizzazione dinamica della struttura e la prova di carico di cui al punto che precede siano congruenti con lo stesso modello calibrato;
4. Valutazione della capacità residua del Ponte sul modello numerico;
5. Esecuzione della prova di carico, con specifiche congruenti con quelle adoperate per la valutazione numerica;
6. Eventuale rilascio di una dichiarazione di transitabilità, anche temporanea;
7. Studio di fattibilità sul risanamento o rifacimento del Ponte.

Chiede verifiche e non sperpero di denaro pubblico il Comitato, oltre che tempi chiaramente più brevi e comprensibili per risolvere la questione puntando su due obiettivi di fondo: individuare la capacità portante effettiva del Ponte allo stato attuale; individuare le più appropriate azioni per il suo risanamento, con il ripristino della totale capacità portante ovvero di parte di essa, oppure del suo rifacimento.

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