Che gli Uffici pubblici della città sarebbero rimasti chiusi in occasione della tradizionale fiera di San Martino del 10 e 11 novembre, lo si dava quasi per scontato, ma come come vuole la prassi si attendeva regolare comunicazione dal Comune – in questo caso dal Commissario prefettizio Vittoria Ciaramella – con l’ordine di sospensione delle attività di uffici pubblici e scuole.
Il motivo, come sempre, è quello di garantire l’ordine pubblico, la sicurezza e prevenire rischi per la pubblica e privata incolumità.
Con l’ordinanza n.3 del 4 novembre la comunicazione è arrivata con buona pace per tutti, e in particolare per gli oltre 2000 studenti delle Scuole superiori che affollano la città ogni mattina.
Ieri, in tarda mattinata, giunge notizia – tramite un fugace passaparola – che l’ordinanza è stata revocata. Nessun documento, nessuna notifica ufficiale presso le Scuole della città che chiarisca ufficialmente a meno di 24 ore dall’orario di ingresso dei ragazzi nelle aule, che questa mattina si sarebbe dovuti ritornare tutti in classe.
Il motivo? Non è noto.
Dal comune di Piedimonte Matese viene conferito incarico al Comando dei Vigili Urbani di procedere alla notifica di un atto che non è arrivato prima delle ore 20.00 di ieri sera sulla posta elettronica certificata degli Istituti.
Vicenda che ha dell’incredibile e porta con sé la confusione di un amministrare poco attenta, in questo caso, alle esigenze di una comunità cittadina, alla professionalità dei Dirigenti scolastici, al lavoro di insegnanti e professori, alla tranquillità delle famiglie sul mandare o meno i propri figli (minorenni) a scuola.
Ed è proprio in nome di questa professionalità e della responsabilità per i ruoli che si ricoprono, diversi dirigenti per l’intera giornata – ben oltre gli orari di lavoro – hanno atteso che giungesse una comunicazione ufficiale a firma del Commissario prefettizio: il Liceo statale Galileo Galilei è rimasto aperto fino alle 18.00 per tale motivo.
Il paradosso di quanto avvenuto lo si legge proprio nell’ordinanza di revoca (n.5 del 9.11.2016) in cui si legge che essendo impossibile “assicurare il regolare afflusso ai plessi scolastici ubicati all’interno dell’area della fiera” bisognerà agire come indicato: “chiusura nei giorni 10 e 11 novembre 2016 delle Scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di I grado; svolgimento regolare delle attività didattiche nei medesimi giorni per le Scuole secondarie di II grado”. È chiaro che il plesso scolastico di Madonna del Pozzo (che ospita Infanzia e Primaria) nulla a che fare con l’area fiera essendo ubicato in periferia; idem per gli alunni del borgo di Sepicciano.
Un “trattamento” poco chiaro, dunque, sia dal punto di vista della comunicazione che nella sostanza della decisione visto che le scuole Superiori ricadono esattamente in prossimità della zona fiera, lì dove il traffico risulta maggiormente intasato o addirittura limitato. Cosa fa delle scuole superiori un apparato che non rientra negli interessi della sicurezza pubblica da tutelare? Seppur tali Istituti dipendano direttamente dalle disposizioni della Provincia di Caserta, la massima autorità in fatto di sicurezza pubblica – in questo caso di un comune – rimane il Sindaco, o in un sua assenza un rappresentante e tutore della Legge…che è uguale per tutti. Questa mattina, logicamente, quegli oltre 2000 studenti sono rimasti a casa, o felicemente a spasso tra le bancarelle di una fiera assolata e spensierata come sempre.
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Piedimonte Matese. La gran confusione sulla chiusura delle Scuole. Ordinanze commissariali contraddittorie
Solo in serata la comunicazione, tramite Pec, che revocava la chiusura delle scuole della città. Disposizione valida solo per gli Istituti superiori.