Incontro tra fratelli legati da una storia comune, da valori e sogni identici, dagli stessi sacrifici e progetti di futuro: così Mons. Valentino Di Cerbo ha descritto l’incontro con la comunità italiana che ha visitato a Worthing, città britannica sul mare di 98mila abitanti, nella contea del West Sussex.
Durante la sua breve permanenza nella città, il Vescovo ha avuto la possibilità di conoscere numerose famiglie originarie della Diocesi di Alife-Caiazzo, e con esse tante altre di diverse regioni d’Italia che ormai in questo luogo hanno stabilito le loro vite e il loro lavoro.
Con lui un gruppo di collaboratori e una rappresentanza dell’Amministrazione comunale di Alife (Maria Meola e Daniela Pece).
Come anticipato in apertura della Visita pastorale, Mons. Di Cerbo ha sognato di abbracciare coloro che decine di anni fa hanno lasciato il territorio matesino per cercare lavoro e fortuna altrove portando con sé il seme di un’italianità che non viene meno, e che emerge a gran forza nello sguardo nostalgico dei più anziani che il Pastore ha incontrato oltremanica. Come in Italia, Di Cerbo ha incontrato anziani, ammalati, famiglie e nelle parrocchie ha ascoltato i racconti di vita e di fede di molti. Anche qui, come in Diocesi, si è posto in ascolto delle loro storie.
Sentono il legame con l’Italia, con la famiglia e gli amici che vedono ogni 3 o 4 anni i nostri italiani all’estero; si sono ritagliati un posto d’onore nella terra di sua maestà la Regina passando da lavori più umili a posizioni professionali di tutto rispetto, ma questo successo sembra non bastare, sembra non aver mai interrotto il sogno di essere felici in Italia.
Tuttavia per molti di essi indietro non si torna: la vita è sotto l’Union Jack e nel totale rispetto delle leggi britanniche, delle tradizioni religiose e popolari che man mano hanno imparato a conoscere ed amare con la dovuta espressione ‘però l’Italia è sempre l’Italia’ e nessuna altra spiegazione in merito.
Mancano gli affetti, i sorrisi, le serate con gli amici e i parenti, una vita sociale ben realizzata e matura. Manca tutto questo ai tanti che risiedono a Worthing, o nella vicina Brigthon e nelle città più a nord.
A chi pensa che l’emigrazione sia un fenomeno di alcune decine di anni fa, la risposta viene dall’esperienza recente di altri che dall’Alto Casertano sono partiti per motivi di studio, o per la necessità di sostenere la famiglia rimasta ad Alife, a Piedimonte Matese etc…
Mons. Valentino Di Cerbo ne ha ascoltate di queste storie, quelle di mezzo secolo fa e quelle che nuovamente si affacciano sulla scena dei viaggi da una nazione all’altra. Il Pastore ha incoraggiato, ha stretto la mano, ha portato il sorriso e il calore che in questa terra cercano in tanti, ma soprattutto ha detto ‘grazie’.
“Grazie per quello che rappresentate qui in Inghilterra con la vostra originalità, il senso del dovere, la professionalità nel mondo del lavoro, la solidarietà tra voi e con quanti bussano alla vostra porta sapendo di trovare nelle case di voi italiani il calore e l’attenzione necessari”: queste le parole del Vescovo in occasione della messa celebrata con la comunità italiana presso la parrocchia di St Mary of Angels, dove molti dei nostri italiani, sono stati battezzati, hanno fatto la prima comunione e poi si sono sposati.
Ha voluto visitare anche alcuni ammalati il Vescovo portando non solo la speranza della fede, ma l’aria di casa confermando la premura e l’attenzione e il pensiero costanti che dall’Italia vola verso il nord dell’Europa, continuamente a sostenere la solitudine ma anche i successi dei nostri fratelli.
Gli approfondimenti del viaggio del Vescovo in Inghilterra saranno disponibili su Clarus mensile