MERIGGIO DORATO
“Per tutto il pomeriggio dorato
senza fretta abbiamo navigato:
le nostre mani non sono abili
le nostre voci si fanno labili
mentre le braccia non sanno dare
l’impulso necessario a remare.
Barca crudele! Per ingannare
il nostro lungo giorno sul mare
le mie bambine vogliono udire
la favoletta che sto per dire.
È possibile dire di no
a tre bambine? Dir non lo so.
La prima ordina: “State attente!
E tu comincia!” dice impaziente.
La seconda con tono cortese:
“Ti prego non tenerci sospese”.
La terza piccolina com’è
m’interrompe con tanti “perché?”
D’un tratto le voci sono spente
e le bimbe si fan più attente:
Alice se ne va tutta sola.
Le bimbe son senza parola.
Alice è in una terra incredibile
incontro a un’avventura impossibile.
E la storia continua.
Ma ormai non ho più fantasia.
“Non la sai?” mi chiedono le bimbe insistenti
con occhi che mi fissano attenti.
“Il resto ve lo dico più tardi”.
“No” rispondono. “È ora più tardi.”
Così è nata la storia d’Alice
lentamente in un giorno felice
in una barca sola sul mare
quando il tempo dovevo ingannare.
E ora che la favola è pronta
torniamo mentre il sole tramonta.
La favola d’Alice rimane
come un sogno di cose lontane
come un dolce ricordo gentile
chiuso nella memoria infantile
come l’odore di rosmarino
ch’è nella veste del pellegrino”
È una favola che ha riscaldato i cuori di molte generazioni,
che continua a lasciare a bocca aperta bambini di ogni età.
Una storia improvvisata durante un viaggio in barca,
un racconto pieno di proverbi, poemetti e formule matematiche…