L’Avvento è iniziato nella gioia per la Diocesi di Alife-Caiazzo che in occasione della festa di Santa Cecilia, posticipata di qualche giorno, ha dedicato un momento di festa e di preghiera a tutte le corali parrocchiali.
Già da qualche anno, in questa ricorrenza, Mons. Valentino Di Cerbo incontra i gruppi che animano la liturgia nelle nostre chiese e puntualmente rinnova a ciascuno il compito e la responsabilità di essere anima delle celebrazioni, di essere guida nella preghiera e strumenti di accompagnamento di ciascun cristiano nel cammino di fede.
Ancora una volta la Cattedrale si è gremita di voci, ma soprattutto dell’entusiasmo dei tanti che hanno partecipato alla messa di domenica sera: l’organizzazione dell’Ufficio liturgico diocesano guidato da don Antonio Di Lorenzo, in questo caso con la fruttuosa collaborazione delle maestre Angela Faraone e Angela Musco ha consentito il coinvolgimento di quasi tutte le scholae del territorio diocesano e in particolare il rinnovamento del coro diocesano, responsabile delle liturgie presiedute dal Vescovo, composto da membri provenienti da più parti per un totale di circa 60 elementi.
Ha introdotto la riflessione sull’Avvento il Vescovo, chiedendo ai fedeli di essere sentinelle in attesa, sempre vigilanti, “in quel segmento di vita che ci è donato in cui il Signore si fa vicino sempre: il tempo della vita di cascun uomo tra la prima venuta del Figlio di Dio e la sua ultima venuta nella gloria…”.
Valorizzare questo tempo, renderlo occasione di fedeltà, di gioia, di bellezza, tempo di occasioni contagiose: gli impegni che il Pastore ha chiesto a ciascuno e in particolare a coloro che con il canto sono chiamati ad annunciare la gioia del Vangelo, la bellezza di aver incontrato Cristo.
“Grazie per quello che fate nelle vostre parrocchie perchè con il canto ci svelate la presenza del Signore; grazie per questo vostro stile di evangelizzazione”, e poi un pensiero particolare alla corale diocesana “Santa Cecilia” perchè contribuite a rendere vera l’immagine di Dio nella nostra Storia”.
Entusiasmo da parte di tutti, senso profondo di partecipazione e volontà di essere ancora, per le chiese parrocchiali e per quella diocesana, strumenti nelle mani di Dio, armonia per la vita delle persone.
