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Dal Liceo Galilei alla “Casa di Alice” di Castel Volturno

Nell'ambito del progetto di alternanza scuola lavoro, le classi IV CS e IV GS, in collaborazione con la sezione Legambiente Campania, promotrice del progetto "Ricominciamo dalla bellezza: diamo la parola ai giovani" hanno fatto esperienza di legalità e solidarietà nei luoghi dove la vita spesso assume sfumature di dolore

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“Cambiare il mondo e trovare la felicità, partendo dalle piccole cose”: il racconto in prima persona degli studenti, toccati nel cuore da questo incontro, accompagnati dalle docenti Daniela Iannotra e Claudia Santomassimo, e Giovanni Capobianco del circolo Legambiente Matese.

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Il 13 Dicembre, la nostra classe, insieme alla IV CS, ha visitato la “Casa di Alice” in Castel Volturno. Questa villa è un bene confiscato alla camorrista Pupetta Moresca,  dato in comodato d’uso nel 2010 all’associazione “Jerry Essan Masslo”. Da qui la decisione di avviare la cooperativa sociale “Altri Orizzonti” per realizzare una sartoria sociale.
Al nostro arrivo c’era ad attenderci il Dr. Gianni Grasso, medico di strada volontario dell’associazione. Ci siamo seduti su dei “divani” di paglia, esperienza nuova per alcuni di noi, e ci siamo messi ad ascoltare le splendide e spontanee parole del Dottore. Egli, prima di tutto, ci ha introdotto la storia dell’associazione, nata dopo l’assassinio di Jerry Masslo, un rifugiato sudafricano, nel 1989 a Villa Literno. Ci ha spiegato che in quella sartoria si cuce soprattutto canapa, molto comune nel casertano.
Ma, andando oltre quella che è la realtà dell’associazione e della “Casa di Alice”, ha cercato di farci capire come rendere il mondo un posto migliore partendo dalle cose più “ovvie”. Infatti, invece di comprare l’acqua in bottiglia e dare forza alle multinazionali basta bere l’acqua del rubinetto; questo piccolo gesto farebbe risparmiare anche molto. Indubbiamente la capacità migliore del medico è stata quella di averci dato “nozioni” sull’essere felici in un linguaggio semplice e colloquiale, di averci fatto intendere la bellezza della vita, la bellezza di vivere nella sobrietà e la bellezza del mondo che ci circonda usando come mirabile esempio Thomas Sankara, rivoluzionario burkinabè. Per il poco tempo che avevamo a nostra disposizione, siamo riusciti a vedere un solo video di dodici minuti; forse, gli unici dodici minuti della vita di noi alunni in cui veramente c’è stata una riflessione sulla condizione umana. Il video in questione trattava del Primo Ministro uruguaiano Josè Mujica, tenuto al summit delle Nazioni Unite a Rio qualche anno fa. Un discorso sublime, fantastico, che fa della felicità umana la centralità della ricerca da parte di ognuno. Qui la frase finale del discorso… ”Quando lottiamo per il medio ambiente, dobbiamo ricordare che il primo elemento del medio ambiente si chiama felicità umana!”. La visita è durata solo qualche ora, pochissimo tempo per ciò che ha da offrire quell’angolo di paradiso. Ma ore in cui ognuno di noi è sentito a proprio agio con sé e con gli altri, con sé e con la natura; ore in cui si è capito che la “rivoluzione” può essere attuata nel nostro piccolo, attraverso la sobrietà; Ore in cui si è appresa la bellezza dei popoli africani; ore in cui si è che capito che la felicità non è poi un’utopia.

Classe IV GS, Liceo statale G.Galilei, Piedimonte Matese

 

 

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