È stata inaugurata ieri sera l’XI rassegna presepiale I Presepi, la Cripta, l’Arte, ospitata nella cripta normanna della Cattedrale di Alife, e curata dall’artista locale Gianni Parisi.
Sono 22 gli espositori che hanno messo in mostra la loro arte passando dalla tradizione all’innovazione, dalla normale originalità di un presepe ad un’opera in cui genio e fantasia si fondono per raccontare il Natale “a modo proprio”.
Con il promotore Parisi, il vescovo Mons. Valentino Di Cerbo, il parroco don Cesare Tescione, il sindaco della città Salvatore Cirioli.
“Arte e fede, ad Alife, camminano insieme da sempre, garantendo a questa città il vantaggio e il risultato straordinario di averne fatto un assoluto riferimento storico”, le parole del Vescovo, che nuovamente ha esortato “Torni a sognare Alife! Torni a far parlare di sé, a segnare il passo della storia dell’Alto casertano”, e poi, promuovendo iniziative come queste ha aggiunto “a partire da iniziative di promozione come queste, puntare su un programmatico percorso di riqualificazione cittadina, immettendo in un circuito professionale anche i più giovani”.
Non solo parole di speranza, quelle di Di Cerbo, ma anche incoraggiamento, e buone notizie per la città di Alife: “il recente reperimento delle oltre mille pergamene antiche riportate presso l’archivio diocesano di Caiazzo dall’Archivio storico di Napoli, ci ha messo di fronte alla scoperta di una pergamena recante il sigillo del Conte Rainulfo”. Scoperta eccezionale per una città, perennemente in cerca e attenta allo studio delle proprie radici storiche.
Alle parole del Vescovo hanno fatto eco quelle del sindaco Cirioli, che ha presentato l’ultima creazione di Gianni Parisi, una piccola statua raffigurante proprio Rainulfo, destinata ad essere la nuova immagine-simbolo della città, “ad evocare un passato illustre che ci onora e ci ricorda il passato, ma vuole essere anche stimolo a ricompattarci tutti per il bene e la crescita della nostra comunità”.
I primi prototipi saranno donati agli artisti espositori il prossimo 6 gennaio in occasione della chiusura della mostra.
Uno sguardo tra le opere esposte nella cripta: spicca il presepe degli alunni di V del plesso scolastico di San Michele, ben lavorato in creta, con elementi della tradizione alifana; qualche passo oltre, la raffigurazione della natività – una scultura – ad opera degli alunni del Liceo Galileo Galilei – sezione artistica – realizzato con il professore di scultura Giuseppe Pagano, presente alla cerimonia con la dirigente Bernarda Di Girolamo: un uovo, simbolo di vita da cui nasce la luce. Tra esse, numerose creazioni pittoriche, scultoree, creative a 360 gradi.
La mostra, sarà l’occasione per ammirare la cripta dell’XI-XII secolo e le opere esposte, segno d una continuità artistica che con forme ed espressioni diverse, nei secoli tiene vivo l’estro e la creatività della città, declinando l’interesse della popolazione per il bello e fa bene all’anima.