Dopo aver preso visione della relazione stilata dalla ditta 4 Emme, in cui viene confermata la capacità della struttura di sopportare un carico di 20 t, e dopo averla consegnata alla Provincia di Caserta, con allegata la dichiarazione di transitabilità del ponte, a firma dell’Ing. Settimo Martinello il Comitato Pro Ponte lamenta il silenzio da parte dei vertici provinciali.
L’Ente provinciale ha programmato l’apertura delle buste solo per il 9 gennaio prossimo, e per i rappresentanti del Comitato questa decisione scaturisce dalla volontà di portare avanti una serie di interventi “inutili” per poi ottenere la riapertura ad una sola corsia, cosa che potrebbe essere fatta immediatamente, come hanno scritto nero su bianco gli esperti”. Particolare ancora più stupefacente, per il Comitato, è la convinzione che, a seguito dei lavori previsti dalla Provincia, il Ponte verrebbe riaperto sempre a una sola corsia, per poi essere richiuso tra due anni. Ignoranza di quelli che sono “i veri problemi del Ponte” e “difformità con i disegni stessi” sono gli atteggiamenti che il Comitato contesta e rispetto ai quali l’alternativa pensata è l’appello alla Procura della Repubblica.
Alla contestazione del Comitato Pro Ponte la Provincia di Caserta, nella persona del Presidente facente funzioni Silvio Lavornia, risponde perentoriamente, affermando che “l’attività di disinformazione posta in essere da parte del Comitato Pro Ponte rasenta il ridicolo ed appare tanto più grave quanto più fonte di procurato allarme e di disordini di cui, già nelle prossime ore, sarà informata sia la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere che il Prefetto di Caserta”.
È decisa la reazione proveniente dagli scranni provinciali, che taccia di “mistificazione” l’opera portata avanti dal Comitato, che per mezzo di “comunicati fantasiosi sostiene che i lavori di messa in sicurezza di Ponte Margherita banditi e prossimi all’aggiudicazione da parte della Provincia, porterebbero alla riapertura parziale e ad una sola corsia del cavalcavia”. In realtà, il presidente Lavornia incalza, “niente di più falso atteso che l’opera di alleggerimento del ponte che sarà eseguita da qui a qualche settimana, una volta terminata, consentirà la ripresa del transito pedonale e veicolare sull’intera infrastruttura e non solo su di una parte della stessa”. Sulla necessetà di interventi urgenti insiste Lavornia, poiché già solo per la ripertura parziale “occorrono oltre 60 mila euro in segnaletica e accorgimenti vari, poi rifare le prove di carico fra 6 mesi e poi dopo ulteriori 6 mesi semmai richiuderlo per far eseguire i lavori di messa in sicurezza “, nell’intenzione di dare una soluzione concreta ai cittadini.
Ponte Margherita. Il Comitato Pro Ponte protesta, la Provincia risponde
Alla contestazione del Comitato, relativa al "silenzio" della Provincia, corrisponde la secca risposta del Presidente facente funzioni Silvio Lavornia