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Alto Casertano. Quintali di posta in giacenza: il 10 gennaio l’incontro tra Provincia, Sindaci e Sindacati

SI tenta di "fare squadra" a fronte di un problema che sta letteralmente paralizzando l'Italia. Anche l'Alto Casertano sconfitto dalla decisione di Poste Italiane: disagi e minacce ai portalettere

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poste italiane polemiche alto casertanoOrmai in tutta Italia si leva la protesta contro il crescente disservizio causato dal recapito a giorni alterni inserito nel piano Poste 2020 di Poste Italiane. Decisione che ha portato con sé anche la riduzione del numero dei portalettere con il grave disagio per chi è rimasto a svolgere questa mansione, di coprire zone di consegna molto più estese.
Il Presidente facente funzioni della Provincia di Caserta, Silvio Lavornia, su iniziativa e sollecitazione delle sigle sindacali CGIL e CISL ha accettato la proposta di un incontro con i Sindaci – in programma il 10 gennaio – per decidere un’azione comune che possa portare ai vertici di Poste Italiane il grave disagio arrecato alla popolazione, agli Enti pubblici e privati, alle Associazioni del territorio ormai privati di un fondamentale servizio, nel quasi totale disinteresse di tv e giornali nazionali: la voce della protesta rimane infatti affidata all’informazione locale, nelle diverse regioni d’Italia, che palesa un interesse più curato nei confronti dei cittadini e di quanto sta avvenendo.
Anche in Alto Casertano non mancano le proteste dei residenti, e purtroppo anche minacce concrete a qualche portalettere accusato impropriamente dei ritardi nel recapito: la tensione cresce e rischia far saltare completamente un servizio che fino ad ora ha garantito quel legame sociale unico tra cittadini ed Enti o Stato.
Intanto negli Uffici preposti allo smistamento come Alife, Piedimonte Matese, Dragoni, Pratella, Caiazzo, continuano ad accumularsi quintali di cassette contenenti lettere, riviste, avvisi di pagamento, atti giudiziari fatta eccezione delle lettere raccomandate – unica consegna privilegiata – quando possibile. Nel Matese le uniche azioni ufficiali messe in campo sono state quella della Comunità Montana del Matese, con una lettera indirizzata alla Direzione Regionale di Poste e quella del’Amministrazione comunale di Baia e Latina che ha lanciato una raccolta di firme tra i cittadini; null’altro a garanzia di un disguido destinato a crescere.
La soluzione tentata in Provincia aprirà una strada?

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