Comunicato stampa. Alla luce di nuovi accadimenti, l’Osservatorio Ponte Margherita, meglio noto come Comitato Pro Ponte, ha provveduto nel pomeriggio del 5 gennaio a produrre ed inviare una corposa documentazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC).
Dopo il concitato pomeriggio di ieri, infatti, giorno in cui si è riunito il Comitato Tecnico Scientifico istituito presso la Provincia di Caserta per affrontare la questione Ponte Margherita, non solo si sono continuati ad ignorare i risultati delle prove di carico commissionate dal comitato ma si è proceduto a produrre tutta una serie di documenti i cui contenuti esilaranti hanno spinto i componenti del Comitato a rivolgersi all’ANAC.
Questo è quanto si è segnalato all’ANAC:
- con riferimento al citato verbale prot. n. 42 del 04/01/2017, l’ing. Della Corte dichiara che il “progetto presentato ed in corso di approvazione presso il Genio Civile di Caserta […] può essere realizzato secondo il seguente crono programma, previo accorgimenti in corso d’opera”; tuttavia ciò prefigura la fattispecie secondo cui il progetto esecutivo sebbene sia in corso di appalto, per quanto non ancora approvato dal Genio Civile, necessiti di modificazioni già note, ovvero di una variante. Tale fattispecie appare in contrasto con il dettato del Codice degli Appalti;
- sempre con riferimento al verbale prot. n. 42, l’ing. Della Corte espone un cronoprogramma di interventi di cui non vi è traccia nel progetto esecutivo da egli stesso redatto, e che, peraltro, sembra ricalcare le indicazioni fornite negli studi redatti dalla società 4 Emme service S.p.A. e dall’Ing. Settimo Martinello per conto dell’Associazione Osservatorio Ponte Margherita. Tale dichiarazione, tuttavia, appare un maldestro tentativo di accomodare un progetto ben differente, nonché un’ulteriore conferma della necessità, nota fin da ora, mentre è in corso la gara d’appalto, di una variante al progetto esecutivo dei lavori per la riapertura del Ponte Margherita;
- ancora in riferimento al verbale prot. n. 42, l’ing. Della Corte dichiara che sarà possibile “l’apertura alla consegna dei lavori di una corsia, con transito consentito ai veicoli di max 3,5t”. Ciò sembra significare che il ponte sia ad oggi transitabile, a corsia unica, con veicoli di massa non superiore alle 3,5 t e, considerando che da quando è stato chiuso lo stesso Ponte non ha subito alcun intervento, ciò significa che esso è sempre stato transitabile e, pertanto erroneamente chiuso. Chiusura che, tuttavia, è stata basata, sin dal principio sulla scorta di uno studio per la verifica della vulnerabilità sismica e la valutazione della sicurezza del Ponte Margherita, redatto dallo stesso ing. Della Corte, ove si dichiarava, al Par. 13. CONCLUSIONI – CONSIDERAZIONI FINALI dell’elaborato R1 – Relazione di Calcolo, “si conclude che il ponte oggetto di studio non presenta i livelli di sicurezza minimi di norma per il transito dei mezzi in quanto le verifiche risultano non soddisfatte. Si suggerisce pertanto di: adottare il provvedimento di divieto di transito veicolare e pedonale sul ponte”. Conclusioni confermate dallo stesso professionista nel Marzo 2016 nell’elaborato REL INT – Relazione integrativa, redatto nell’ambito di uno studio integrativo commissionatogli dalla Provincia di Caserta. In definitiva, lo stesso professionista nel Dicembre 2015 affermava la necessità di una chiusura al traffico veicolare e pedonale, confermandolo pienamente nel Marzo 2016, poi, nel Gennaio 2017, afferma che il ponte è transitabile, senza alcun intervento, ad una corsia, così come scientificamente provato dagli studi commissionati dall’Associazione Ponte Margherita. Ciò rafforza ancor più l’idea di un progetto esecutivo non propriamente adeguato che sarà, secondo le dichiarazioni dello stesso Della Corte nonché degli oggettivi fatti esplicitati, oggetto di varianti già note fin d’ora, mentre è in corso la gara d’appalto. Si segnala, a tal proposito, che la chiusura, di fatto ingiustificata, per detta dello stesso ing. Della Corte, del Ponte Margherita ha causato disagi sociali e danni patrimoniali enormi alle popolazioni e agli operatori economici dell’Alto Casertano ed ha esposto migliaia di cittadini a gravi rischi per la loro sicurezza e la loro salute”.
Documento che si conclude così: “All’Autorità Nazionale Anticorruzione si chiede di porre in atto le azioni che riterrà necessarie e più opportune al fine di garantire la regolarità e la legalità delle procedure di gara in corso di espletamento, nonché per assicurare la trasparenza nella gestione del denaro pubblico, a tutela dei cittadini tutti”.