La Regione Campania approva la legge d’incentivo per la canapa e ora si attende il via libera di Bruxelles alla modifica del PSR regionale. La filiera canapicola verrà inserita nella cerchia di quelle prioritarie, dopo che, lo scorso 28 dicembre, il Consiglio regionale della Campania aveva approvato all’unanimità la legge sulla Canapa industriale meglio nota come Cannabis sativa.
La Regione diventa così una delle prime a dotarsi di una propria normativa per la promozione della coltivazione e dello sviluppo della filiera agroindustriale della canapa, dopo il varo della legge nazionale avvenuto nel novembre 2016, garantendo così un incentivo a nuovi progetti di promozione, formazione e sperimentazione.
Nel testo di legge si fa menzione di incentivi per 30mila euro all’anno e sinergie con il Programma di sviluppo rurale della Campania 2014-2020.
A beneficiare degli interventi saranno imprese agricole singole e associate, associazioni di produttori agricoli costituite a norma di legge, partenariati costituiti da imprese agricole, enti di ricerca, PMI di trasformazione ed altri soggetti che hanno tra i propri scopi la lavorazione, la commercializzazione e promozione della canapa e dei prodotti derivati.
I contributi saranno concessi attraverso la sola partecipazione ai bandi pubblicati sul B.U.R.C ed avranno validità di dieci anni.
In Campania la coltivazione della canapa è stata praticata in tutta la regione fino agli anni ’50 del secolo scorso. Addirittura negli anni ’20 la provincia di Caserta rappresentava la seconda in Italia per la coltivazione della pianta, così come si evince da un documento dell’Istituto Luce realizzato nel 1936, grazie alle condizioni pedoclimatiche favorevoli per la coltivazione della canapa”, come sottolinea in una nota l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania.