Si torna a parlare del libro, a più mani, frutto della collaborazione di alunni e docenti dell’Istituto Industriale G. Caso di Piedimonte Matese, L’impianto idroelettrico del Matese curato e dal professore Armando Pepe. Partendo dalle problematiche legate alla proprietà e ai diritti sulle acque del Lago Matese, il curatore del volume, in questo lavoro storiografico conduce un’indagine sul progetto di derivazione delle acque lacustri, poiché bisognava: “ … derivare, mediante opportune opere, le acque che si raccolgono nel Lago Matese, impedendone il disperdimento negli inghiottitoi e utilizzare così, mediante due salti distinti, la loro energia potenziale disponibile, trasformandola in corrente elettrica …”.
L’accurato lavoro, che Pepe ha condiviso con i colleghi e gli alunni dell’Istituto, contribuisce a fare luce anche sulle conseguenze politiche della realizzazione dell’impianto idroelettrico del Matese e in particolare sulla nascita e sullo sviluppo del movimento operaio e del fascismo a Piedimonte Matese.
Il nuovo evento, dopo quello di dicembre, si terrà sabato 28 gennaio, alle 11.00, nell’auditorium comunale in piazzetta San Domenico a Piedimonte Matese. Interverranno: Nicolino Lombardi, dirigente scolastico; Silvio De Majo (Univ. Fed. II Napoli), Lo sviluppo indistriale dei primui del 900in Campania; Giovanni Giuseppe Caracciolo (Storico del Territorio) La ferrovia del Cila; Dirigenti Enel Presenzano, La centrale oggi; Armando Pepe, Dall’idea al libro.